(Teleborsa) – “Per lo stabilimento ex Ilva di Taranto il Governo abbatta in via prudenziale del 50% la capacità produttiva massima attribuita agli impianti attualmente in uso, nelle more di una integrazione della recente Valutazione del Danno Sanitario che evidenzia un rischio sanitario non accettabile per una produzione di 6 milioni di tonnellate annue di acciaio”.
E’ quanto ha sottolineato Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, durante la conferenza stampa, organizzata da Legambiente Puglia per presentare, promuovere e consegnare al Sindaco di Taranto le proposte dell’associazione ambientalista per i progetti del Just Transition Fund. All’incontro hanno partecipato anche il sindaco Rinaldo Melucci, il presidente Legambiente Puglia Ruggero Ronzulli e il presidente di Legambiente Taranto Lunetta Franco.
Il nuovo Piano industriale “contempli – ha aggiunto Ciafani – la costruzione di forni elettrici e segua il faro della decarbonizzazione indicato dall’Europa, avviando la rivoluzione dell’acciaio pulito con la realizzazione, da subito, di un impianto che utilizzi l’idrogeno verde con l’obiettivo di arrivare in pochi anni ad una rilevante capacità produttiva, come faranno in Svezia sia Hybrit che H2 Green Steel”. Accanto alla decarbonizzazione, “riteniamo prioritario – ha dichiarato Lunetta Franco – un progetto di vera e propria rigenerazione del Mar Piccolo e delle sue sponde”. Le altre proposte di Legambiente per l’utilizzo del Just Transition Fund per Taranto sono la “bonifica delle aree ex Ilva di competenza dell’Amministrazione straordinaria, mobilità sostenibile, rigenerazione urbana e la creazione di un piccolo distretto dell’economia circolare”.