(Teleborsa) – Dopo la “recessione tecnica” del primo trimestre, ora nell’area euro “vediamo alcuni dati molto incoraggianti e ci attendiamo un forte rimbalzo nella seconda metà del 2021 e nel 2022”. Lo ha detto il Commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, nella conferenza stampa al termine dell’Eurogruppo informale a Lisbona. Tuttavia “il fatto che alcuni Paesi membri non raggiungeranno” il PIL pre Covid fino alla seconda metà del 2022 “mostra che questa situazione economica resta divergente tra le economie dell’area euro”, ha aggiunto.
Nonostante le notizie incoraggianti sulla ripresa, “l’incertezza resta elevata e il rischio di cicatrici è reale”, ovvero “un danno permanente all’economia”. La cicatrizzazione, ha spiegato, potrebbe verificarsi attraverso tre canali principali: “Il capitale, a causa della contrazione degli investimenti delle imprese durante la pandemia; il lavoro, a causa dell’interruzione dell’istruzione e della formazione dei giovani, che ha colpito in modo sproporzionato coloro che provengono da contesti svantaggiati; e il canale tecnologico, attraverso tagli agli investimenti in beni immateriali come ricerca e sviluppo, formazione, software e innovazione organizzativa”. “Dobbiamo quindi stare molto attenti a non ritirare troppo rapidamente il sostegno ai nostri lavoratori e alle nostre aziende. Sarà essenziale gestire con molta attenzione la transizione verso misure di sostegno più mirate. La Commissione fornirà i suoi orientamenti di bilancio per il 2022 all’inizio di giugno, tenendo ben presente questo aspetto”, ha detto Gentiloni.
Quanto alla proposta americana di fissare almeno al 15% l’aliquota minima sui profitti delle multinazionali per Gentiloni “è un passo avanti sul raggiungimento di un accordo, e credo sia possibile raggiungere almeno un’intesa di principio al G20″. “L’accordo in principio deve essere tradotto in dettagli, ma può essere fatto. Ancora non ci siamo ma è possibile”, ha aggiunto.
Partecipando al Global Health Summit del G20 l’eurocommissario ha sottolineato che “il mondo non può permettersi che la crisi del Covid-19 si trasformi anche in una crisi del debito per i Paesi in via di sviluppo”. La pandemia – prosegue Gentiloni – “rappresenta uno shock di proporzioni storiche per le economie in Europa, ma non ci dimentichiamo di chi è stato più colpito. La UE attraverso il G20 sostiene gli sforzi per ampliare lo spazio fiscale e il debt relief per i Paesi in via di sviluppo, in modo che possano spendere in sanità e protezione sociale e anche comprare vaccini”.
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