(Teleborsa) – L’importanza di governare il cambiamento affidandosi alle competenze e al talento quali elementi necessari all’applicazione integrale ed equilibrata della parità di genere che, interpretata come valorizzazione del capitale umano, inclusione sociale e sconfitta del pregiudizio, rappresenta uno dei cluster più sfidanti per favorire una crescita economica globale sostenibile. Questo il tema al centro del convegno “Gender = Equality: la competenza come fattore determinante negli ESG”, svoltosi ieri a Palazzo Altieri presso la sede romana di Banco BPM. Un confronto tra esperienze concrete che ha fatto luce sull’evoluzione della normativa in materia di temi ESG (Environmental Social & Governance) nel settore bancario e industriale e sul ruolo degli organi sociali, delle Autorità di Vigilanza e delle banche all’interno del complesso scenario della sostenibilità.
I lavori sono stati introdotti dal vice presidente di Banco BPM, Mauro Paoloni, e moderati dalla giornalista Jole Saggese, capo redattore di Class CNBC. A seguire, gli interventi di Alessandra Perrazzelli, vice direttrice generale di Banca d’Italia, e di Carmine Di Noia, commissario Consob. La tavola rotonda dal titolo “Rilancio globale: competenza e ESG per la costruzione di valore sostenibile” ha coinvolto la vice direttrice generale di Assonime Margherita Bianchini, il direttore generale dell’ABI Giovanni Sabatini, il presidente della Fondazione Enpam Alberto Oliveti e il presidente del Collegio Sindacale di Banco BPM Marcello Priori in un dibattito coordinato da Silvia Muzi, sindaco effettivo di Banco BPM, sulla necessità di integrare conoscenze sempre più specifiche sul tema ESG per generare nuovo valore.
L’incontro rientra nelle attività di know-how ESG per le imprese e la comunità promosse da Banco BPM, il cui impegno crescente per l’integrazione e la diffusione degli elementi ESG nei propri modelli di governance e di business è parte integrante del Piano Strategico 2021-2024.
“Quello degli Esg e` un tema di cambiamento del sistema economico – ha affermato Paoloni –. Abbiamo nominato una consigliera donna che fa da referente su questo tema e istituito un comitato Esg. Vorremmo fare sempre di piu` per la G di Esg, che significa governance ma anche gender: sentiamo un senso di responsabilita` forte a compiere questa rivoluzione culturale”.
“Siamo uno dei pochi paesi che ha introdotto per legge nel 2011 la presenza delle donne nei cda e, almeno per quanto riguarda banche e societa` quotate, questo ha condotto a un cambiamento molto rapido, portando all’interno dei board diversita` e competenze – ha detto nel suo intervento Perrazzelli –. Le donne entrano in percentuale uguale ai maschi, ma poi si vede una presenza sempre inferiore nei posti di comando. Questo e` il vero tema, insieme a quello del lavoro”.
Stando ai dati presentati da Di Noia nel 2021 quasi il 41% dei consiglieri di amministrazione e` donna. A fine 2020, 9 Cda sono a maggioranza femminile, ma solo in 15 societa` le donne ricoprono il ruolo di ad (16 a meta` ottobre 2021), poco piu` del 2% del totale. Negli organi di controllo nel 2021 le donne rappresentano il 41% dei membri dei collegi sindacali; 38 collegi sono a maggioranza femminile, 1 al 100%.