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Energia, niente intesa al vertice UE. Tutto rimandato a dicembre

(Teleborsa) – Nulla di fatto all’atteso Consiglio europeo straordinario dei ministri dell’Energia, che doveva affrontare i temi della corsa dei prezzi energetici e del caro-bollette con l’obiettivo di concordare una riforma del mercato energetico del Vecchio Continente. “Non è emersa una posizione consensuale circa gli interventi che vanno applicati a livello UE“, ha affermato alla fine della riunione Jernej Vrtovec, ministro delle Infrastrutture della Slovenia che detiene la presidenza di turno dell’UE, aggiungendo che “un approccio comune è necessario” e che “il consiglio dei ministri dell’Energia di dicembre sarà un appuntamento fondamentale e potrà preparare il summit dei leader”.

La responsabile della politica energetica del blocco, Kadri Simson, ha aggiunto che a dicembre sarà presentato “un pacchetto completo per la decarbonizzaione del mercato del gas e per il mercato dell’idrogeno“. “Noi tutti condividiamo la preoccupazione per i più vulnerabili, la priorità è proteggere cittadini e imprese. Per quanto riguarda le politiche fiscali e l’energy mix ciascun Stato membro ha una situazione diversa”, ha spiegato la commissaria UE all’Energia, bocciando, di fatto, la proposta spagnola di disaccoppiare i prezzi dell’elettricità da quelli del gas. “Non è chiaro come potrebbe funzionare un sistema con due prezzi a seconda delle fonti e non sappiamo se è la soluzione”, ha sottolineato Simson.

Secondo la commissaria estone, l’UE deve valutare vantaggi e svantaggi della proposta avanzata da alcuni Stati membri che chiedono l’introduzione di acquisti congiunti di gas. “Ci sono molti punti da considerare, come ad esempio chi pagherà i costi di acquisto e stoccaggio del gas, e come il gas sarà trasportato tra le diverse regioni”, ha detto Simson, sottolineando che gli acquisti congiunti di gas sono solo una delle opzioni in campo.

Intanto, un nuovo report della Commissione europea ha affermato che nel 2020 le energie rinnovabili hanno superato i combustibili fossili come fonte di energia numero uno nell’UE per la prima volta nel 2020, generando il 38% di elettricità, rispetto al 37% dei combustibili fossili. Ad oggi, 9 Stati membri dell’UE hanno già eliminato gradualmente il carbone, altri 13 si sono impegnati a una data di eliminazione graduale e 4 stanno valutando possibili tempistiche. Rispetto al 2019, le emissioni di gas serra dell’UE27 nel 2020 sono diminuite di quasi il 10% grazie soprattutto all’impatto della pandemia, che ha portato la riduzione complessiva delle emissioni al 31% rispetto al 1990.

Il consumo di energia primaria è diminuito dell’1,9% e il consumo di energia finale dello 0,6% lo scorso anno. Tuttavia, entrambe le cifre sono al di sopra della traiettoria richiesta per raggiungere gli obiettivi dell’UE per il 2020 e il 2030. I sussidi ai combustibili fossili sono leggermente diminuiti nel 2020, a causa del minor consumo energetico complessivo. Nel 2020 sono aumentate le sovvenzioni per le energie rinnovabili e per l’efficienza energetica.

(Foto: © vchalup / 123RF)


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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