(Teleborsa) – “I precari vanno tutelati e stabilizzati, alcuni di loro insegnano nelle nostre scuole anche da decenni. Perché un supplente può bocciare o promuovere i nostri studenti da precario e non può avere diritto al doppio canale di reclutamento che gli permetta di giungere al ruolo? Lanciamo un appello al ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi: presenti un emendamento che cambi il testo come Governo, vediamo se i parlamentari lo votano. Le Confederazioni hanno firmato il Patto per la scuola, l’attuale testo del decreto lo tradisce”. È quanto ha sostenuto Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, alla doppia manifestazione dei sindacati della scuola presso Montecitorio e davanti al Ministero dell’Istruzione.
Il sindacato Anief chiede diverse modifiche al decreto Sostegni-bis, in merito a numerose tematiche: si va dalla soppressione della norma, presente nel testo approvato dal Cdm, che comporta l’anticipo dell’anno scolastico e contestuale recupero degli apprendimenti alla richiesta di introduzione di una deroga ai vincoli per l’assegnazione provvisoria motivata del personale; dalla soppressione della sospensione della call veloce per docenti e DSGA precari, introdotta nel 2020 e stoppata inspiegabilmente dopo un solo anno, alla proroga dell’organico dei 75 mila docenti-Ata Covid, con deroga dei criteri di formazione classi, altrimenti destinate a un numero di alunni per aula incompatibile con la pandemia e le regole sulla sicurezza a scuola.
Tra le richieste presentate dal giovane sindacato ci sono anche l’immissione in ruolo da seconda fascia Gps con corsi PAS-TFA da conseguire a regime, oltre che l’introduzione di una fase transitoria nel doppio canale di reclutamento, l’assunzione a tempo determinato dai docenti con 36 mesi, l’assunzione dei precari su tutti i posti vacanti, l’esonero per lo svolgimento dell’anno di prova per chi l’ha già superato anche se con riserva, la ripetibilità della partecipazione alle prove concorsuali su tutte le classi di concorso anche per chi non ha superato l’ultima, l’introduzione di una graduatoria per soli titoli riservata agli educatori.