(Teleborsa) – In merito al Dl Sostegni oggi in Consiglio dei Ministri, il presidente di Confindustria Carlo Bonomi ha detto che le richieste presentate da Confindustria sono state accolte in parte. Per Bonomi, infatti, è migliorabile il meccanismo dei ristori. “Credo che si debba superare il tema del limite del fatturato perché lascia fuori molte imprese”, ha dichiarato ai microfoni di Rai News 24, sottolineando che dovrebbero essere presi come riferimento i costi fissi e non la somma dei ricavi, “come hanno fatto in Europa”.
Apprezzato il superamento dei codici Ateco – “comprometteva la possibilità di interventi a sostegno di tutta la filiera che era in crisi” – il blocco dei licenziamenti fino a giugno è stato definito “comprensibile”: “ma da lì bisogna partire con una strada selettiva”. “Per l’industria manifatturiera potendo utilizzare la cassa integrazione ordinaria non ci saranno licenziamenti”, ha aggiunto. Bonomi ha inoltre auspicato che in futuro possano esserci ulteriori interventi, “soprattutto dedicati ai settori turismo e congressi che stanno soffrendo in maniera molto forte”.
Capitolo fiscale. “La posizione di Confindustria è stata sempre ed è molto chiara: non chiediamo mai condoni né stralci di cartelle esattoriali. Se il Governo intende intervenire, è una scelta del Governo, non certo una richiesta sollecitata da Confindustria”. In tema di riforma, invece, Bonomi ha detto che la Confederazione è favorevole, “però, per noi, per riforma fiscale s’intende una riforma complessiva. Io oggi sento solo parlare di una riforma dell’Irpef“. “È giusto riformare l’Irpef, ma in un quadro di riforma complessiva. Non credo che la strada corretta sia quella di affrontare una riforma fiscale a pezzi”, ha aggiunto.
Infine, il presidente degli industriali italiani ha dichiarato le aziende che oggi hanno aderito alla campagna vaccini per le somministrazioni in azienda hanno superato quota 7mila. “È un risultato che c’inorgoglisce”, ha aggiunto. “Metteremo a disposizione del commissario, il generale Figiuolo, l’elenco delle imprese che, su base volontaria, hanno dato la propria disponibilità – ha spiegato – Dobbiamo vaccinare più persone possibili nel minor tempo possibile. Solo con l’immunità di gregge possiamo pensare di far ripartire il Paese”.