(Teleborsa) – La Lega prova a reintrodurre la flat tax per compensi o ricavi oltre i 65mila euro fino ai 100mila. La proposta è contenuta in uno degli emendamenti al dl fisco, con il leader Matteo Salvini primo firmatario, in cui si prevede che torni ad avere efficacia il provvedimento introdotto nella Legge di Bilancio nel 2018, poi abrogato dal Governo Conte 2.
L’emendamento stima oneri per 110 milioni per il 2022, 1,13 miliardi per il 2023 e 860 milioni dal 2024, a cui “si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento del fondo per il reddito di cittadinanza”.
Con un altro emendamento, sempre la Lega chiede che le risorse per l’automotive per l’acquisto di vetture meno inquinanti passino da 100 a 500 milioni di euro.
Assoutenti, intanto, scende in campo contro l’emendamento al Dl fisco che vuole imporre il pagamento della Tari attraverso la bolletta dell’elettricità. “E’ una misura che non sta nè in cielo nè in terra, perchè i rifiuti non hanno nulla a che vedere con i consumi elettrici delle famiglie e si fa davvero fatica a comprendere la ratio di questa proposta che verrebbe bocciata al primo ricorso – spiega il presidente Furio Truzzi – quello che appare lampante, invece, è l’intenzione dell’emendamento di mascherare le incapacità mostrate dai Comuni nel riscuotere la Tari, scaricando la responsabilità di questo onere sulle società dell’energia che così, dopo il canone Rai, si trasformerebbero a tutti gli effetti in esattori al posto dell’amministrazione”.