in

Digitale, Anitec-Assinform: dal PNRR una grande spinta per la crescita del mercato

(Teleborsa) – L’andamento del mercato digitale nel 2020 è stato migliore rispetto a quello dell’economia nel suo complesso. Lo rileva il rapporto Anitec-Assinform, “Il digitale in Italia 2021. Mercati, dinamiche, policy”. A fine 2020 la spesa in beni e servizi digitali ha registrato un calo dello 0,6%, per un valore complessivo di 71,5 miliardi di euro. Tuttavia secondo le stime dell’associazione, le previsioni di crescita del mercato digitale nei prossimi tre anni (2021-2024) sono fortemente condizionate dall’attuazione nel PNRR. Nel Rapporto vengono delineati quattro scenari, in base all’utilizzo ogni annuo dei fondi stanziati. Dall’intero impiego già nel corso del 2021 di tutta l’allocazione dei fondi previsti per gli investimenti in digitale dal PNRR il mercato potrebbe avere un maggiore incremento di 3,6 miliardi di euro raggiungendo un volume di 77,6 miliardi di euro contro i 74 miliardi previsti in base alla sola crescita fisiologica.

Questo porterebbe la crescita del mercato digitale nel 2021 all’8,5% rispetto ad una previsione del 3,5% stimato senza il contributo dei fondi del PNRR. L’impatto negli anni successivi oscilla tra il 4,5% e lo 0,6% in più sul tasso di crescita dello scenario base, a seconda che i fondi saranno utilizzati completamente o per il 70% o il 50%. Nell’ipotesi più ottimistica di utilizzo completo dei fondi allocati annualmente il mercato digitale arriverà vicino ai 95 miliardi di euro nel 2024. I settori che potranno avere maggiori impatti dall’impiego dei fondi previsti dal PNRR per il digitale sono pubblica amministrazione, sanità, industria, telecomunicazioni, travel & transportation ed energy & utilities.

Per quanto riguarda il 2020, sul fronte dei comparti tecnologici, la diminuzione più rilevante ha riguardato le componenti più tradizionali del mercato, come i servizi di rete (-6,4%) e la componente software (-2,3%). In controtendenza la spesa in dispositivi e sistemi (+1,3%), il mercato dei servizi Ict (+3,3%), i contenuti e la pubblicità digitale (+3,6). Si conferma inoltre la dinamica a due velocità già osservata negli scorsi anni, con la componente tradizionale del mercato Ict in calo (-1,9%) e quella dei digital enablers, che continua ad agire da motore del mercato (+7,1%). Il 2020 ha inoltre accentuato il divario ancora esistente nell’adozione delle tecnologie digitali tra le aziende di medie e piccole dimensioni e le grandi organizzazioni, e tra le diverse aree geografiche. La spesa sostenuta dalle grandi imprese (+250 addetti) è aumentata (+1,4%), mentre quella sostenuta dalle aziende di medie dimensioni (50-249 addetti) e di organizzazioni più piccole (1-49 addetti) ha subito un calo (-2,4% per le prime, -5% per le seconde). Da un punto di vista geografico il mercato digitale italiano è localizzato prevalentemente nel Nord Ovest (35,2% dell’intero mercato) e nel Centro Italia (25,8%).


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

Buzzi accelera al rialzo, titolo in pole nel FTSE MIB

PIL Italia, Gentiloni: nelle previsioni di crescita Ue non sono è stato incluso l'impatto delle riforme