(Teleborsa) – L’amministratore delegato di , Luigi Gubitosi, ha dichiarato che il digital divide in Italia “non è tanto geografico ma di competenze”. Questo non deve diventare un “social divide“, ha sottolineato nel corso del suo intervento all’EY Summit Infrastrutture. “Il tema delle competenze è fondamentale, è necessario che si facciano degli sforzi importanti per dare le competenze a chi non le ha, altrimenti avremo un Paese a due velocità”, ha spiegato. “Bisogna fare uno sforzo importante sulla formazione e recuperare le persone”, ha aggiunto.
Gubitosi ha assicurato che nel processo di digitalizzazione del Paese “Tim sarà un attore importante e fondamentale ma non è il solo, anzi è importante che via sia uno sforzo coordinato di tutti gli attori”. “Per questo – ha affermato – il principio che stiamo spingendo è quello del co-investimento, dove più soggetti lavorano assieme per evitare duplicazioni e per accelerare, perché i tempi che ci si sta dando sono raggiungibili ma sono ambiziosi”.
Quanto allo sviluppo di una rete efficace ed efficiente di ultima generazione, l’ad di Tim ha spiegato che “é un fattore abilitante importantissimo per il Paese ma da solo serve a poco”. Per completare la digitalizzazione del Paese, infatti, “servono anche cloud, edge computing, una cybersecurity all’altezza e le altre tecnologie. La rete è una condizione necessaria ma non sufficiente allo sviluppo”. A tal proposito Gubitosi ha dichiarato che Tim sta lavorando molto sul cloud: “il mondo dei dati è la vera frontiera. Facciamo i dibattiti sulla rete ma il tema vero è cosa faremo dei dati, come commercializzarli, come far si che la gente vada sulla rete”. Un esempio sarà presto disponibile con il passaggio del calcio sulla fibra: “accelererà la digitalizzazione del Paese”, ha assicurato.