(Teleborsa) – Secondo il CEO di , Christian Sewing, la Banca centrale europea (BCE) dovrebbe fare di più per riportare la politica monetaria a una situazione di normalità, anche perché il balzo dell’inflazione potrebbe essere più duraturo del previsto. “Con la ripresa economica dopo la pandemia e il ritorno dei tassi di inflazione a ben oltre il 2%, è giunto il momento di parlare di una prospettiva di uscita dalla modalità di crisi della politica monetaria – ha affermato – Anche se è probabile che i tassi di inflazione diminuiscano di nuovo nel 2022, ci sono molte indicazioni che l’aumento della pressione inflazionistica ci accompagnerà ancora più a lungo e che il tasso di inflazione nell’unione monetaria probabilmente non tornerà al livello pre-pandemico nel medio termine“.
“In particolare, i tassi di interesse negativi, che gravano pesantemente sulle banche europee dalla metà del 2014, non possono e non devono essere uno strumento permanente di politica monetaria“, ha affermato in un discorso pronunciato nella veste di presidente dell’Associazione delle banche tedesche, il principale gruppo di lobby per il settore finanziario del Paese. “Tuttavia – ha ammesso – non siamo molto ottimisti su questo punto: con la strategia rivista e la nuova forward guidance, la BCE sembra essere impegnata a tassi di interesse chiave invariati per molto tempo a venire”.
Sewing ha detto che la liquidità in eccesso, per la quale le banche devono pagare interessi negativi alla BCE, è passata da 950 miliardi di euro a ben 3,4 trilioni di euro durante la pandemia. “È necessario adottare urgentemente contromisure – ha detto – Anche qui abbiamo bisogno di una concorrenza leale e di una reale parità di condizioni, con soluzioni paragonabili a quelle di altri Paesi”.