(Teleborsa) – Il Decreto “Sostegni bis” dovrebbe aggirarsi intorno ai 40 miliardi di euro, mentre è ancora aperta la partita per le risorse da destinare al fondo per i progetti che non saranno inclusi nel Recovery Plan. La gran parte dei fondi provenienti dal prossimo scostamento di bilancio sarà infatti destinata ad aiuti e ristori alle imprese mentre una quota potrebbe essere utilizzata per finanziare il nuovo fondo annunciato dal ministro Daniele Franco nella sua ultima relazione al Parlamento. Tutte le indicazioni saranno contenute nel Def che è atteso in Consiglio dei Ministri tra domani e giovedì.
La priorità per Palazzo Chigi è quella di rafforzare le misure di sostegno ad un’economia sempre più fiaccata dalle misure restrittive anti Covid che è tornata ad alzare la voce negli ultimi giorni chiedendo al governo un programma di riaperture. Ma la presentazione del Def sarà anche l’occasione per dare forma a quanto anticipato alle Camere dal ministro dell’Economia. L’ipotesi – riportata dal Sole 24 Ore – è quella di un fondo finanziato in deficit nell’arco di durata dell’intero piano europeo di ripresa – quindi 2021-2026 – per realizzare quei progetti che verranno esclusi dal Piano che verrà presentato alla Commissione europea.
Il Ragioniere generale Biagio Mazzotta nei giorni scorsi ha indicato che le proposte dei Ministeri eccedenti i 191,6 miliardi messi a disposizione da Bruxelles si aggirerebbero intorno ai 30 miliardi di euro, riguardando principalmente gli indirizzi relativi alla transizione ecologica e digitale. Il ministro Franco è al lavoro per non rinunciare a questi progetti visto il grande peso che hanno agli occhi dei Commissari europei: per tale ragione nel nuovo fondo potrebbero trovare spazio progetti provenienti da altre missioni previste dal Recovery. L’ipotesi è quella di includervi quelle iniziative che potrebbero non essere concluse entro il 2026 o a rischio di non essere approvate dall’Ue. Una lista dei progetti da inserire in questa sorta di piano parallelo potrebbe essere introdotta all’interno del Def. Per lo stesso quotidiano economico tra questi ci sarebbe anche una parte delle risorse da destinare al Superbonus e parte dei progetti relativi alle ferrovie locali concesse.
Una volta varato dal Consiglio dei Ministri il Def sarà inviato alle Camere che dovrebbero votarlo entro il 25 aprile: al momento la discussione alla Camera è in calendario per il 22 aprile.