(Teleborsa) – Il Dl Sostegni bis si colloca in una “fase di transizione” e, pertanto, “occorre garantire l’occupazione allungando il blocco dei licenziamenti fino a ottobre”. È quanto ha chiesto la Cisl nel corso di un’audizione alla Camera. Nel frattempo è necessario “aprire il cantiere degli investimenti, riformare gli ammortizzatori sociali, avviare le politiche attive, finanziare un grande piano per la formazione e riqualificazione valorizzando la bilateralità, allungare la durata della Naspi eliminando il decalage in tutte le sue articolazioni, investire con decisione sui contratti di solidarietà difesivi e espansivi”.
“Diversamente – ha ribadito la confederazione sindacale – si rischia un corto circuito occupazionale come molte previsioni autorevoli prospettano, che produrrebbe effetti disastrosi sul piano sociale e rischierebbe di complicare il processo di trasformazione in ragione delle conseguenze negative sull’erogazione dei finanziamenti europei notoriamente vincolati a parametri precisi, nonché sulla realizzazione delle opere, delle riforme necessarie e sulla tenuta della coesione sociale. Nel 2020 si è già perso un milione di posti di lavoro. Non possiamo permetterci ulteriori ferite occupazionali”. Il sindacato ha ribadito la necessità sia di “una proroga della cassa integrazione Covid che un prolungamento generalizzato del divieto di licenziare, unificando tutte le scadenze al 31 ottobre”.
Sulla vicenda dell’Anpal, “dobbiamo constatare qualche passo indietro rispetto alla riforma prevista facendola ripiombare in uno stato di poco utile cuscinetto tra ministero del Lavoro e le Regioni. Sarebbe invece quanto mai necessario farla funzionare in tempi brevi anziché intraprendere un percorso di trasferimento di competenze e modifica della governance, che rischia di ritardare ulteriormente le azioni non più procrastinabili in questa fase. Per sostenere lo scenario che si prospetta nei mesi a venire è infatti richiesto un impegno mai visto prima: un piano straordinario di politiche attive che veda una rapida soluzione per Anpal, uno scatto nel rafforzamento dei centri per l’impiego e soprattutto un rifinanziamento massiccio e una valorizzazione del fondo nuove competenze e dell’assegno di ricollocazione”.
Sul tema dei licenziamenti si è focalizzato anche l’audizione della Uil. Per il sindacato il Dl Sostegni bis è “insufficiente” e “per questo chiediamo al Parlamento di modificarlo e di prevedere il blocco fino a quando non ci sarà una riforma degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive del lavoro”. “Per noi non basta, per scoraggiare i licenziamenti, introdurre una proroga non obbligatoria, ma condizionata alla richiesta di cassa integrazione ordinaria e straordinaria – hanno aggiunto i rappresentanti della Uil – consideriamo, invece, molto interessanti gli interventi finalizzati a evitare i licenziamenti attraverso il contratto di solidarietà, ma temiamo che i nuovi vincoli posti, legati al fatturato, impediranno alla misura di realizzare appieno i propositi che invece sono pienamente condivisibili: evitare appunto i licenziamenti”.