(Teleborsa) – Anche con prezzi del carbonio triplicati a 200 euro, l’idrogeno verde avrebbe difficoltà per essere competitivo, senza un sistema sussidiato. E’ quanto emerge da una ricerca dei consulenti di Guidehouse pubblicata dal think tank tedesco Agora Energiewende.
Secondo Bloomberg, per rendere competitivo l’idrogeno rinnovabile si stima che saranno necessari sussidi annuali fino a 24 miliardi di euro nell’arco di un decennio. Dopo il 2030, la dipendenza dai sussidi dovrebbe diminuire.
“C’è un divario di costi e dobbiamo colmarlo con i soldi dei contribuenti”, ha affermato in una intervista Matthias Deutsch, senior associate di Agora Energiewende.
La transizione verso l’idrogeno verde è una parte cruciale della strategia di decarbonizzazione della UE, che prevede l’azzeramento delle emissioni di carbonio al 2050, soprattutto in alcune industrie più inquinanti come l’acciaio, la navigazione e l’aviazione. Ma la ricerca evidenza che la transizione sarà una sfida significativa e che l’idrogeno prodotto da fonti rinnovabili non sarà competitivo per lungo tempo.
Ovviamente la domanda cresce ed il mercato accelera, quindi i costi probabilmente diminuiranno in un secondo momento ed aziende come la danese Haldor Topsoe AS e la norvegese Nel ASA puntano a rendere l’idrogeno verde competitivo già nel 2025. Una aspirazione che si sconta però con un problema di capacità.