(Teleborsa) – “Da un lato, allo stato attuale il Ddl Famiglia risulta superato in alcuni suoi contenuti qualificanti da recenti misure introdotte con la legge di Bilancio per il 2021 e, soprattutto, dall’imminente approvazione in via definitiva del Ddl delega sull’assegno unico e universale (AS. 1892), che avra` anche conseguenze decisive sul suo quadro finanziario. Dall’altro lato, le potenzialita` del Ddl Famiglia risultano accresciute da alcune linee di intervento esplicitamente indicate nel Pnrr dello scorso gennaio”. È quanto rileva il consigliere dell’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb), Alberto Zanardi, intervenuto oggi in audizione presso la Commissione Affari sociali della Camera impegnata nell’esame del Ddl C. 2561 recante “Deleghe al Governo per il sostegno e la valorizzazione della famiglia” (Ddl Famiglia).
Tra le misure contenute nella legge di Bilancio che, per Zanardi, rendono “superato” il Ddl Famiglia figurano l’ampliamento a 10 giorni, sebbene ancora in via sperimentale, del congedo di paternita` obbligatorio; l’esonero contributivo per l’assunzione di lavoratrici disoccupate; la destinazione di risorse al Fondo di solidarieta` comunale per finanziare lo sviluppo dei servizi sociali comunali e per aumentare la disponibilita` di posti negli asili nido; l’istituzione del Fondo a sostegno dell’imprenditoria femminile.
Nodo centrale per il consigliere è, tuttavia, rappresentato “dall’imminente approvazione in via definitiva del Ddl delega sull’assegno unico e universale, che avra` anche conseguenze decisive sul suo quadro finanziario. I due Ddl infatti – spiega Zanardi – condividono l’intero quadro finanziario tranne la parte relativa alla modifica/abolizione di due sole misure vigenti: i buoni per il pagamento di rette relative alla frequenza di asili nido e altri servizi per l’infanzia e le detrazioni Irpef sulle spese di locazione per gli studenti universitari fuori sede. Le risorse derivanti dalla cancellazione di queste due misure ammontano a regime a circa 0,7 miliardi, che quindi rappresenterebbero, qualora l’attuazione dell’assegno unico assorbisse tutte le risorse attualmente previste nell’AS. 1892, le disponibilita` per finanziare gli interventi previsti dal Ddl famiglia una volta approvato definitivamente l’assegno unico”.
In tale scenario, sottolinea il commissario, il Piano nazionale di ripresa e resilienza va, invece, ad accrescere le potenzialita` del Ddl famiglia. Il Pnrr – afferma Zanardi – “nella versione attuale, interviene ad affiancare le misure con effetti di bilancio di natura corrente del Ddl Famiglia con spesa in conto capitale con l’obiettivo di colmare i divari di fornitura dei servizi pubblici a livello territoriale, superare la poverta` educativa, aumentare le prospettive dei giovani, accrescere l’occupazione giovanile e favorire la conciliazione tra vita professionale e vita privata, oltre che annunciando riforme di piu` ampio respiro. Il Ddl Famiglia e il Pnrr vanno pertanto considerati in maniera integrata vista la condivisione di obiettivi e di parte degli interventi e i possibili riflessi sulle risorse finanziarie che si potrebbero rendere disponibili via Pnrr anche per l’attuazione del Ddl Famiglia”.
In conclusione, rileva Zanardi, “se adeguatamente formulato e attuato il Ddl Famiglia, potrebbe rappresentare l’occasione per potenziare e rendere strutturali, e quindi certe, alcune misure rilevanti finalizzate a sostenere la genitorialita` e la parita` di genere che ancora oggi hanno carattere sperimentale; per fornire sostegni universali e fruibili anche dalle famiglie piu` povere allo scopo di assicurare pari opportunita` nella crescita e nei percorsi di educazione formale, non formale e informale ai figli indipendentemente dalla condizione economica della famiglia di appartenenza e creare un vero e proprio cambio culturale; per riordinare e sistematizzare norme frammentarie e disseminate in una pluralita` di fonti legislative. Cio` pero` – sottolinea – presuppone l’individuazione di ulteriori risorse finanziarie visto che l’imminente approvazione del Ddl sull’assegno unico finira` per drenare gran parte delle disponibilita` finanziarie previste nel Ddl Famiglia”.
Con riferimento a questi vincoli finanziari, ma anche per garantire un’adeguata prospettiva di coordinamento tra le varie linee di intervento Zanardi ritiene necessario “collocare il Ddl famiglia in una visione integrata con il futuro Pnrr. I due provvedimenti devono procedere di pari passo in modo complementare. Si ricorda infatti che il Pnrr, nella versione presentata in Parlamento nel gennaio scorso, – prosegue il commissario – prevede per favorire la conciliazione tra vita e lavoro il potenziamento del piano asili nido e servizi integrati, anche con finalita` di riequilibrio dell’offerta sul territorio nazionale, l’aumento del tempo-scuola e quindi dell’offerta formativa, l’incremento di infrastrutture e la messa a disposizione di servizi e reti di assistenza territoriale per le persone con disabilita` o non autosufficienti. Per la parita` di genere, una delle tre priorita` orizzontali delle sei missioni in cui e` declinato il Piano, si prevedono iniziative per avvicinare le studentesse alle opportunita` offerte dalle discipline Stem e favorire l’occupazione femminile di tipo qualificato oltre che decontribuzioni per l’assunzione di donne e sostegni all’imprenditorialita` femminile”.