(Teleborsa) – , una delle più grandi aziende nel campo dei servizi petroliferi, ha deluso le aspettative del mercato con i risultati del terzo trimestre 2021. La società ha registrato un utile netto rettificato di 141 milioni di dollari, o 16 centesimi per azione, contro attese per 21 centesimi per azione. Anche i ricavi di 5,1 miliardi di dollari sono stati inferiori ai 5,3 miliardi di dollari del consensus (+1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente).
“Mentre guardiamo al resto del 2021 e al 2022, vediamo continui segnali di ripresa economica globale che dovrebbero guidare un’ulteriore crescita della domanda di petrolio e gas naturale – ha affermato Lorenzo Simonelli, amministratore delegato di Baker Hughes – Tuttavia, il ritmo di crescita è ostacolato dalla variante Delta del Covid-19 carenza globale di chip, problemi della catena di approvvigionamento e vincoli di approvvigionamento energetico”.
Affonda con i prezzi allineati a 25,2 per una discesa del 6,22%. Le maggiori attese vedono un’estensione del ribasso verso l’area di supporto stimata a 24,64 e successiva a quota 24,08. Resistenza a 26,22.