(Teleborsa) – Campania, Emilia Romagna e Molise. Queste le tre nuove regioni che, sulla base dei dati comunicati oggi dall’Istituto superiore di Sanità, torneranno in area arancione a partire da domenica. L’Italia, da quanto emerge dopo le ordinanze messe oggi dal ministro della Salute Roberto Speranza, resta gialla e arancione con alcune zone rosse, più o meno vaste, ma stabilite a livello locale. In particolare, anche l’Umbria e la provincia autonoma di Bolzano rimangono in arancione mentre i governatori dell’Umbria e di Bolzano hanno autonomamente innalzato il livello di allerta al rosso per determinate aree dei loro territori, come la provincia di Perugia.
“Sono ormai poche le regioni a rischio basso, l’incidenza a livello nazionale è in lieve aumento e l’Rt medio sfiora 1. Tutto ciò ci mostra come lo scenario apparentemente stabile scivoli in realtà verso un peggioramento. Ciò richiede grande attenzione, soprattutto per la circolazione di varianti – ha affermato il presidente dell’Istituto superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, nel corso del punto stampa sull’analisi del monitoraggio regionale della Cabina di regia –. In questa fase epidemica con le varianti che circolano e i segnali di ricrescita dei casi servono grande prudenza, un rafforzamento e l’intensificazione delle misure, anche con provvedimenti restrittivi mirati come stanno già facendo alcune Regioni. L’andamento epidemiologico mostra un rallentamento per quanto riguarda gli over 80 e questo dimostra i primi effetti della campagna vaccinale dimostrando quanto è importante la vaccinazione”.
“È fondamentale – evidenzia il monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute – che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile. Si ricorda che è obbligatorio adottare comportamenti individuali rigorosi e rispettare le misure igienico-sanitarie predisposte relative a distanziamento e uso corretto delle mascherine”,
Il monitoraggio settimanale dell’Iss e del Ministero della Salute sull’andamento della pandemia mostra 10 Regioni e Province autonome con un Rt puntuale maggiore di 1, di cui 9 anche nel limite inferiore, compatibile con uno scenario di tipo 2, in aumento rispetto alla settimana precedente. L’Umbria, in particolare, ha un livello di rischio alto e la Regione ha prorogato fino al 28 febbraio la cosiddetta “zona rossa rafforzata” per la provincia di Perugia e per il comune di San Venanzo, in quella di Terni.
Aumentano, invece, a 12, rispetto alle 10 della settimana precedente, le regioni a rischio moderato (di cui 6 ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e 8 a rischio basso.