(Teleborsa) – Nuova impennata dei contagi da coronavirus e aumento dei decessi e del tasso di positività. Il consueto bollettino giornaliero del Ministero della Salute fotografa una situazione in via di peggioramento, che potrebbe far scattare nuove e più severe restrizioni allo studio del governo.
Nelle ultime 24 ore si sono registrati infatti 25.673 nuovi casi (22.409 ieri) a fronte dei 372.217 tamponi effettuati, con un tasso di positività che è salito al 6,9% dal 6,2% precedente.
In aumento anche i decessi, che sono stati 373 rispetto a 332 segnalati ieri. Cresce anche il numero di persone in terapia intensiva con 266 nuovi ingressi ed un saldo ingressi-uscite di 32 pazienti in più. In rianimazione vi sono in totale 2.859 persone, mentre nei reparti ordinari vi sono 365 pazienti in più per un totale a 23.247.
Il numero complessivo dei casi in Italia sale a 3.149.017. I guariti sono 15.000 (ieri 13.752), mentre il numero delle persone attualmente positive cresce di 10.276 (ieri +8.191). Fra i casi positivi 471.244 sono in isolamento domiciliare.
Lombardia la più contagiata. Crescono decessi in Abruzzo
Nuova impennata dei decessi in Abruzzo che hanno raggiunto quota 37, superando il precedente record segnato a fine novembre. Anche i pazienti in rianimazione hanno segnato un nuovo massimo di 91 unità, con un tasso di occupazione die posti letto che lievita aòl 42,7% contro una soglia di guardia del 30%. Resta la Lombardia la regione con il numero più alto di casi – nelle ultime 24 ore 5.849 in più – inseguita da Campania (+2.981), Emilia Romagna (+2.845), Piemonte (+2.322) e Lazio (+1.800). Osservato speciale il Piemonte, dove sono stati bloccati i ricoveri non-Covid e le attività degli ambulatori, a causa del superamento della soglia critica di occupazione dei posti letto in ospedale, che ieri era lievitata al 42%. Nel bollettino odierno è pressoché stabile il numero di pazienti in terapia intensiva.
Italia verso una unica zona rossa
Frattanto, l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha espresso una grande preoccupazione per la crescita generalizzata dell’indice Rt in tutta Italia, tanto che molte regioni si avviano a tingersi di rosso al prossimo monitoraggio.
In Piemonte l’indice Rt è salito a 1,41, in Friuli Venezia Giulia a 1,39 ed in Lazio a 1,30. L’Rt della Campania è schizzato a 1,76, costringendo il governatore De Luca a chiudere piazze, lungomari e mercati. Sono a rischio anche Toscana, Emilia Romagna e Veneto, mentre la Liguria tira un sospiro di sollievo con un Rt appena superiore a 1.