(Teleborsa) – In base ai dati pubblicati dal Ministero della Salute, sono 9.503 i positivi ai test Covid individuati nelle ultime 24 ore. Ieri erano stati 15.021. Sono invece 92 le vittime in un giorno (ieri 43) per un totale da inizio pandemia pari a 134.287. I tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus sono stati 301.560 (ieri 525.108). Il tasso di positività è al 3,1%, in aumento rispetto al 2,9% di ieri. Sono invece 743 i pazienti in terapia intensiva in Italia (7 in più rispetto a ieri) mentre i ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 5.879, (282 in più rispetto a ieri).
Intervenuto a Radio Cusano Campus, il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, ha fatto il punto sulla situazione Covid in Italia. “La buona notizia è che nelle ultime due settimane abbiamo ottenuto circa 390mila nuovi vaccinati“, ha sottolineato Cartabellotta. “Questo direttamente o indirettamente – ha aggiunto – dimostra che il famoso zoccolo duro di non vaccinati ha margine per essere scalfito. E’ ovvio che, se si dovesse mantenere questo incremento vaccinale, nel giro di due mesi saranno rimasti solo gli irriducibili a non vaccinarsi. Però dubito che possa esserci questo incremento anche se è difficile fare delle previsioni: spesso gli italiani ci sorprendono in positivo”.
Sul fronte epidemiologico, Cartabellotta ha invece osservato che “si conferma la crescita di casi, ma con un impatto sugli ospedali che è però notevolmente più modesto rispetto all’era pre-vaccinale. In era pre-vaccinale, con l’attuale numero di contagi, avevamo il triplo di pazienti ospedalizzati e in terapia intensiva. Ogni mille casi positivi che abbiamo, il 2,4% viene ricoverato in area medica e il 3xmille va in terapia intensiva. Dobbiamo gestire la pandemia in maniera ordinaria, perché non possiamo più permetterci di intasare gli ospedali ostacolando l’assistenza ai malati delle altre patologie”.
Il monitoraggio quotidiano dell’Agenzia Nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) ha rilevato che nel frattempo è salito al 10%, a livello nazionale, la percentuale dei posti letto occupati da pazienti Covid nei reparti ospedalieri di area medica. La percentuale dei posti in area medica è cresciuta in 7 regioni e PA: Abruzzo (al 9%), Calabria (al 15%), Emilia Romagna (al 9%), Friuli Venezia Giulia (al 23%), Pa di Trento (al 11%), Piemonte (all’8%), Sardegna (al 5%) mentre calano in Valle d’Aosta (al 21%). Stabile all’8%, sempre a livello nazionale, invece la percentuale dei posti in terapia intensiva occupati da pazienti Covid. Ritornano oltre soglia le ;arche raggiungendo il 12% e restano oltre il limite (che e’ il 10%) il Friuli Venezia Giulia (16%) e la Provincia autonoma di Bolzano (14). Percentuale in calo in Abruzzo (al 4%), Calabria (al 10%), Liguria (al 10%), Umbria (all’8%), Valle d’Aosta (al 3%).