(Teleborsa) – Il Centro Europeo per il Controllo delle Malattie (ECDC) ha rilevato che la variante indiana del virus SarsCov2 identificata con la sigla B.1.617 si sta diffondendo sempre di più in Europa dopo l’intenso aumento dei contagi registrati in India nelle ultime 8 settimane. Della variante B.1.617 sono stati individuati tre sottotipi – B.1.617.1, B.1.617.2 e B.1.617.3 – e i primi due sono quelli che sono stati riscontrati anche in Europa.
Se il primo ha raggiunto il suo picco a fine marzo per poi calare nel mese di aprile, il secondo è quello che più preoccupa l’Agenzia europea che ha rilevato come, oltre ad accingersi a divenire dominante in India, è anche quello più si sta diffondendo sul territorio europeo. Al 10 maggio infatti è stato rilevato nel Regno Unito (676), India (290), Usa (192), Singapore (91), Australia (58), Germania (31), Giappone (20), Danimarca (18), Bahrain (13), Belgio (12), Francia (12), Irlanda (12), Svizzera (10), Nuova Zelanda (9), Italia (5), Polonia (5), Cina (4), Spagna (3), Svezia (3), Indonesia (2), Olanda (2), Aruba (1), Austria (1), Canada (1), Grecia (1), Hong Kong (1), Lussemburgo (1), Norvegia (1), Romania (1), Slovenia (1), e Corea del Sud (1). Il terzo sottotipo, rilevato a febbraio in India, è invece ancora raro.
L’ECDC ha quindi pubblicato una serie di “Opzioni di risposta” per contenere quanto più possibile il pericolo rappresentato da questa variante. Al primo punto c’è il miglioramento della sorveglianza genomica mirata, insieme alla caratterizzazione antigenica delle varianti SARS-CoV-2 e ad un rafforzamento sorveglianza generale “al fine di comprendere e informare meglio le valutazioni delle potenziali implicazioni per la salute pubblica di queste varianti”.
Per l’Agenzia è una priorità assoluta il proseguimento delle vaccinazioni “per ridurre la mortalità per Covid-19, vaccinando le persone a rischio di malattia grave nel più breve tempo possibile, riducendo così la trasmissione di SARS-CoV-2, come è stato recentemente documentato in Israele e nel UK”. Vista ancora la bassa copertura vaccinale, L’ECDC ha consigliato cautela nell’allentamento delle attuali misure “non farmaceutiche, comprese quelle relative ai viaggi”.
“Le informazioni limitate finora riguardanti queste nuove varianti non cambiano l’attuale consiglio dell’ECDC sulle misure non farmaceutiche. È necessaria una maggiore comprensione dei rischi legati a queste linee B.1.617 prima di poter prendere in considerazione qualsiasi modifica delle misure attuali – ha infine sottolineato il Centro Europeo per il Controllo delle Malattie – È necessaria un’ulteriore caratterizzazione di questi lignaggi per consentire una valutazione completa delle loro potenziali implicazioni per la salute pubblica”.