(Teleborsa) – Tra il 2020 e il 2021 sono a rischio 65 miliardi di investimenti delle imprese a causa della pandemia, un pericolo che potrebbe essere scongiurato dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e dal suo impatto orientato alla transizione “green” e ai nuovi bisogni sociali. È la sintesi presentata da Cerved nel Rapporto Italia Sostenibile.
Tra i dossier messi in luce dal report c’è quello dei crescenti flussi di finanza Esg che potrebbero finanziare la transizione digitale e ambientale e innescare una ripresa sostenibile. Un dossier che potrebbe trovare l’Italia impreparata. Infatti, nel Paese solo poche centinaia di imprese hanno la capacità di intercettare questi flussi e la massa di PMI rischia di rimanere ai margini. La situazione all’interno della Penisola risulta molto differenziata, con un netto divario tra Nord e Sud, dovuto a una forte correlazione tra la condizione economica dei territori e la sostenibilità sociale e ambientale, che rischia di ampliarsi ulteriormente per effetto del Covid.
“Il rapporto è il contributo che Cerved vuole dare al Paese – ha dichiarato Andrea Mignanelli, amministratore delegato di Cerved Group – per stimolare un approccio data-driven ai problemi della sostenibilità. Stimiamo che per effetto del Covid il tasso di disoccupazione potrebbe arrivare al 17%, con effetti potenzialmente critici per le province che hanno sistemi sociali più deboli. Non parliamo solo del Sud, ma anche di alcune province come Rimini, Aosta, Imperia, Livorno, molto colpite dalla pandemia e con profili di sostenibilita’ sociale fragili”. “La finanza Esg sta già veicolando grandi masse di fondi verso progetti sostenibili – ha aggiunto Mignanelli – e la regolamentazione bancaria amplierà ancora di più la portata di questo fenomeno. L’Italia, con una struttura produttiva fatta di piccole imprese, fuori dai radar di questi investitori, rischia però di rimanerne ai margini: é necessario promuovere la rendicontazione Esg e prevedere incentivi a sostegno delle PMI, perché anche loro possano accedere a questi fondi”.
Secondo quanto riportato nel rapporto, nel corso dell’ultimo anno gli strumenti sostenibili hanno fatto segnare nuovi record, specialmente sul mercato europeo, in termini di asset, flussi e sviluppo di prodotti. Nel corso del 2020 fondi aperti ed Etf sostenibili operanti in Europa hanno ricevuto 233 miliardi di euro di flussi netti (100 miliardi circa nel solo quarto trimestre). In Italia, con criteri prudenti, Cerved Rating Agency ha stimato un mercato potenziale per i mini green bond di 7,2 miliardi. Le misurazioni di Cerved Rating Agency evidenziano come le aziende più attente agli aspetti della sostenibilità sono anche meno rischiose dal punto di vista del credito: analizzando il reporting di sostenibilità di un campione di circa 200 imprese selezionate e’ emerso che la probabilità di default di quelle con una valutazione di performance Esg più elevate (1,3%) è meno della metà di quello delle imprese che hanno uno score basso (2,8%).
Il report segnala però che oggi sono poche le imprese che misurano la propria sostenibilità e le opportunità di mercato rischiano di non essere sufficienti a promuovere una diffusione delle misurazioni delle performance Esg, soprattutto tra le società di minore dimensione. Con un tessuto polverizzato di PMI – che in molti casi non potranno permettersi processi di rendicontazione o di misurazione Esg – un’ampia quota del sistema produttivo italiano rischia di non intercettare questi flussi finanziari. L’armonizzazione degli standard di reporting e gli obblighi di reporting di dati Esg potrebbero facilitare gli investitori ad accedere alle informazioni non finanziarie anche delle aziende medio-piccole, segmento storicamente rilevante del tessuto economico italiano. Politiche fiscali coordinate a sostegno delle PMI potrebbero venire incontro alla crescente esigenza della comunità degli investitori di accedere alle informazioni non finanziarie attraverso canali e strumenti univoci, per favorire la diffusione delle valutazioni dei profili di sostenibilità delle PMI.