(Teleborsa) – Il Recovery Fund europeo supera anche l’ultimo ostacolo: la decisione della Corte costituzionale tedesca sulla legittimità del fondo che dovrà finanziarsi con obbligazioni emesse dalla UE, per redistribuire le risorse necessarie a finanziare i Piani nazionali di ripresa e resilienza, che sono parte integrande del Next Generation EU.
La Corte tedesca ha respinto il ricorso presentato dal fondatore dell’Afd Bernd Lucke, che aveva prodotto una paralisi istitizionale a Berlino, bloccando la firma del capo di Stato Steinmeier sulla ratifica approvata dalle due ali del Parlamento (Bindestag e Bundesrat). Ricorso che era motivato dalla presunta illegittimità di un provvedimento che porterebbe la Germania a condividere il debito con il resto dell’Unione Europea.
Nel motivare il rigetto del ricorso, la Corte costituzionale ha fatto riferimento alla temporaneità del provvedimento, che verrebbe legittimato dall‘articolo 122 dei Trattati europei, che consentono l’emissione di debito comune in presenza di catastrofi naturali ed altri eventi straordinari e consentono agli stati membri di ottenere sostegni dalla UE a certe condizioni.
La Presidente della UE Ursula Von der Leyen ha accolto con favore la decisione della Corte tedesca ed ha affermato che “l’UE rimane sulla buona strada per portare avanti la ripresa economica dopo questa pandemia senza precedenti”. Il Next Generation EU – ha sottolineato – “aprirà la strada a un’Unione europea verde, digitale e più resiliente”.
Anche il vicepresidente esecutivo Valdis Dombrovskis ed il Commissario Paolo Gentiloni hanno commentato positivamente la decisione, che garantisce la ratifica degli Stati membri entro giugno e l’erogazione della prima tranche di risorse entro luglio. Gentiloni ha parlato di “un grande passo avanti sulla strada del piano europeo di Recovery”.