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Consiglio UE, Draghi: “Dibattito complesso. Al centro nodo energia e migrazione”

(Teleborsa) – “Il Consiglio di oggi, immaginato come se fosse una riunione di transizione, senza grandi discussioni, si è rilevato importante e con discussioni approfondite e complesse”. È quanto ha affermato il presidente del Consiglio Mario Draghi in conferenza stampa al termine della seconda giornata del Consiglio europeo a Bruxelles.

ENERGIA – Centrale per il premier il tema dell’energia. “Siamo stati espliciti – ha spiegato Draghi – con la necessità di preparare subito uno stoccaggio integrato con le scorte strategiche. Dobbiamo proteggere tutti i Paesi dell’Ue in egual misura. Nel lungo periodo è sulla strategia delle rinnovabili che bisogna puntare. Il punto di arrivo è chiaro che non può che essere le rinnovabili. Ma se i prezzi del gas salgono, si pone un problema anche di finanziare questo percorso. Ed è difficile rinunciare al gas immediatamente per molti Paesi. Il caro prezzi dell’energia mostra la necessità di avere una strategia che punta all’autonomia strategica dell’Unione ed è su questo che la Commissione comincerà a lavorare”. Draghi ha affermato che “c’è stata una discussione anche sul nucleare: alcuni paesi – ha spiegato – vogliono che il nucleare rientri tra le fonti di energia non inquinanti. La commissione presenterà un atto in dicembre. Ci sono posizioni molto diverse e vedremo cosa proporrà la commissione”.

MIGRAZIONI – Nella giornata odierna il Consiglio ha affrontato il dossier migranti. “Quello delle migrazioni ormai è un problema di tutti, non ha senso privilegiare un Paese o una rotta. Sui rimpatri e le riammissioni occorre che l’Ue agisca tutta insieme. Il problema che abbiamo vissuto per tantissimi anni da soli oggi è un problema di tutti e quindi è importante non dividersi, perché ormai è un problema comune, non ha senso privilegiare un Paese o una rotta” ha affermato Draghi citando la pressione che si esercita al confine tra la Bielorussia e i Paesi Baltici e la Polonia dove “l’immigrazione è usata strumentalmente dal regime bielorusso”; “la pressione che viene dalla Turchia che è destinata ad aumentare con la crisi afghana”; e “la pressione del Nord Africa che noi conosciamo fin troppo bene”. Il presidente del Consiglio ha quindi sottolineato la necessità di “ribilanciare la dimensione esterna dell’Unione dando al Mediterraneo meridionale la stessa importanza che si dà al Mediterraneo orientale” in termini di allocazione di fondi. “Bisogna riflettere sul tema migrazioni, la discussione – ha aggiunto il premier – ha chiarito qual è il motivo per cui alcuni Paesi vogliono cambiare Schengen. Quanto più debole è la protezione delle nostre frontiere esterne, tanto più forte è la tentazione di limitare i movimenti interni all’Ue. Non è vero che c’è un’apertura dell’Ue al finanziamento dei muri sulle frontiere esterne. La commissione – ha aggiunto – non è d’accordo e al Consiglio europeo in tanti non sono d’accordo, compresi noi. Sono molto soddisfatto di come si è conclusa la discussione su questi punti. Il testo originario parlava solo di movimenti secondari senza citare l’equilibrio tra responsabilità e solidarietà. Il testo attuale ha introdotto questo concetto”.

PATTO DI STABILITÀ – “Abbiamo un anno per parlare di revisione del Patto di Stabilità, c’è tempo per maturare punti di vista che siano realistici” ha affermato Draghi sottolineando che “gli impegni che stiamo prendendo sulle vaccinazioni, sulla salute per affrontare future pandemie, sulle vaccinazione nel resto del mondo, sono di una dimensione tale che andranno affrontati con regole di bilancio diverse”.

PNRR – “Sul Pnrr – ha assicurato Draghi – non abbiamo nessun ritardo. Abbiamo sempre rispettato gli appuntamenti, intendiamo continuare a farlo e non registro preoccupazione nei nostri partner. L’unica cosa da fare è andare con convinzione e rapidità nell’attuazione degli impegni presi”.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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