(Teleborsa) – Per la prima volta in Italia le immatricolazioni di auto ibride ed elettriche, a livello nazionale, sorpassano sia quelle a benzina che scivolano al secondo posto sia quelle diesel che si fermano al terzo, mentre in fondo alla classifica, molto distanziati, restano i mezzi a Gpl e metano. È quanto emerge dall’analisi dell’Unione europea delle cooperative (Uecoop) su dati Unrae riferita al primo trimestre 2021 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’indagine è stata divulgata in occasione dell’accordo Ue sul clima che prevede il taglio delle emissioni al 2030 di almeno il 55% rispetto ai livelli del 1990 con un impegno rafforzato nell’ambito dell’Accordo di Parigi, alla vigilia del summit dei leader mondiali sul clima convocato da Joe Biden per il 22 e 23 aprile.
Stando ai dati 1 auto su 3 (33,4%) venduta fra gennaio e marzo 2021 è ibrida o 100% elettrica. Il balzo (+248%) delle immatricolazioni in piena emergenza Covid – sottolinea Uecoop – è il risultato degli incentivi messi in campo dal Governo ma è anche il segnale di un cambiamento progressivo e sempre più profondo delle sensibilità di acquisto di famiglie e imprese che sulla scia della prossima rivoluzione green con il Recovery Plan puntano sempre di più alla sostenibilità ambientale e climatica.
Le immatricolazioni di auto elettriche o ibride nel primo trimestre – rileva l’analisi di Uecoop – sono balzate per la prima volta davanti a tutti gli altri tipi di motori, scalando ben tre posizioni negli ultimi cinque anni con il periodo compreso fra gennaio e marzo 2021che ha sfondato il tetto delle 150mila immatricolazioni superando di slancio sia la benzina ferma a poco meno di 149mila, con un calo del 4,8%, sia le diesel che superano di poco le 114mila unità (-5,1%). Lontanissime, invece, le Gpl con 26.177 automezzi e quelle a metano con 10.510, seppur in crescita.
A incidere sulla diffusione delle auto ibride o elettriche – evidenzia Uecoop – è stata anche la concomitanza con l’aumento dei prezzi al distributore di benzina e diesel (+7%) nel primo trimestre 2021 da gennaio a marzo. Il mese scorso ha, infatti, segnato il record annuale del costo di un pieno in Italia, fra i più cari al mondo. Se il costo dei carburanti segue sempre in maniera rapidissima l’aumento del prezzo mondiale del petrolio, non altrettanto velocemente retrocede quando le quotazioni scendono.
Il sorpasso delle auto green è avvenuto – rileva Uecoop – nonostante il maggior costo rispetto ad altri tipi di motorizzazioni e nonostante la mancanza di un’estesa e capillare rete di colonnine di ricarica. Un limite quest’ultimo compensato in parte dall’incremento dell’autonomia di marcia delle vetture che, attualmente, supera agevolmente i 300 chilometri per le 100% elettriche.
Infine – conclude Uecoop – la scelta delle imprese di utilizzare veicoli meno inquinanti è incentivata anche dal fatto che sempre più spesso nei capitolati di appalto pubblici e privati vengono previsti punteggi aggiuntivi per chi utilizza nell’attività professionale mezzi a basso impatto di smog mentre le limitazioni al traffico per le misure anti inquinamento delle città rendono sempre più difficile muoversi con mezzi a motorizzazione tradizionale.