(Teleborsa) – Nel terzo trimestre si rafforzano i segnali di pressioni al rialzo sui prezzi di vendita delle case in Italia. E per la prima volta dall’inizio della rilevazione nel 2009, la quota di operatori che ravvisa un aumento delle quotazioni nel terzo trimestre rispetto al precedente è superiore, seppur lievemente, a quella di chi ne indica un calo. Lo riporta la Banca d’Italia sulla base dell’indagine congiunturale sul mercato delle abitazioni, condotta presso oltre mille agenti immobiliari dal 27 settembre al 22 ottobre 2021.
Anche le attese di crescita delle quotazioni nel trimestre in corso sono divenute prevalenti rispetto alle aspettative di un calo dei listini. Il miglioramento nei giudizi sulle condizioni della domanda, in atto dall’inizio dell’anno, si è, tuttavia, arrestato e lo sconto medio rispetto al prezzo iniziale richiesto dal venditore è tornato ad aumentare, seppur lievemente, aggiunge lo studio nel sommario.
Le prospettive degli operatori per il trimestre in corso sono migliorate, sia con riferimento al proprio mercato sia riguardo l’evoluzione del mercato nazionale. Poco più di un terzo degli agenti ritiene che l’introduzione del cosiddetto “super bonus 110%” abbia avuto un’influenza positiva sulla domanda di abitazioni nel corso dell’ultimo anno, con effetti più accentuati per quella di abitazioni indipendenti.
Da ultimo, secondo l’analisi di Bankitalia si è consolidata la percezione degli agenti che l’epidemia abbia indotto nel complesso un’espansione nella domanda di abitazioni, con un impatto almeno fino alla metà del 2022.