(Teleborsa) – “Osservo in primo luogo che si tratta di un fenomeno che sta interessando tutte le economie, in primis europee. E’ un fenomeno di portata ampia. Sul gas le dinamiche di prezzo sono influenzate da dinamiche strutturali e congiunturali che determinano forte volatilità soprattutto in Paesi come il nostro con dipendenza molto forte dall’estero. L’Italia importa 73 miliardi di mc e ne produce 5-6″. Lo ha detto il Ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, nel corso del Question Time durante il quale ha annunciato una riunione straordinaria a livello UE il 26 ottobre spiegando che l’impennata dei prezzi è stata causata da una serie di ragioni, tra le quali ha citato una riduzione delle quantità all’Europa e un basso livello degli stoccaggi così come ritardi nelle autorizzazioni.
“Trattandosi di un fenomeno riguardante l’intero sistema economico va affrontato in modo coordinato e urgente a livello europeo. Ci sono iniziative in corso e gli strumenti che la Commissione europea ha in preparazione per far fronte all’aumento dei prezzi che riguarda tutte le categorie di utenti. Da questo punto di vista l’Italia sta partecipando attivamente a tutti i tavoli e consigli europei. Il 6 ottobre abbiamo avuto una ministeriale a Lussemburgo ed è stata proprio ieri convocata una straordinaria il 26 ottobre per cercare di andare a convergenza sul problema il prima possibile”, ha detto.
“In sede europea si rappresenterà che l’obiettivo di sterilizzare gli aumenti per tutte le categorie produttive e sociale richiederà molte più risorse di quelle finora disponibili e teso ad agire non solo sugli effetti dell’aumento dell’energia ma anche sulle cause attraverso un rafforzamento dei meccanismi europei”, ha proseguito il Ministro. “La componente che incide di più sul costo del carburante e’ proprio l’IVA mente l’incidenza dell’accisa p minore ed ha pochi margini di manovra. Serve una accelerazione sulle misure che riguardano le rinnovabili. Lì dobbiamo andare veloci”.
“Il sistema italiano di approvvigionamento del gas naturale – ha spiegato ancora Cingolani – è storicamente il più diversificato d’Europa e questo ci dà un po’ più di libertà. In in particolare con cinque gasdotti di importazione alimentati da produzioni provenienti principalmente da Russia, Algeria, Nord Europa, Libia e Azerbaijan. L’Italia può contare su una produzione nazionale che fornisce circa il 10% dei consumi interni annui e su tre rigassificatori”.