(Teleborsa) – “I vaccini sono un bene comune globale. È prioritario aumentare la loro produzione, garantendone la sicurezza, e abbattere gli ostacoli che limitano le campagne vaccinali”. È la posizione espressa dal presidente del Consiglio Mario Draghi attraverso una nota diffusa da Palazzo Chigi dopo la decisione degli Stati Uniti di sostenere la revoca delle protezioni della proprietà intellettuale per i vaccini anti-Covid.
Una dichiarazione che segue l’apertura in quella direzione da parte dell’Unione europea che attraverso la presidente della Commissione Ursula von der Leyen si è detta pronta a discutere del dossier. Un orientamento confermato anche dal presidente del Parlamento europeo David Sassoli. “Il Parlamento europeo è pronto a discutere qualsiasi proposta che aiuterà ad accelerare il processo di vaccinazione a livello globale – ha scritto su Twitter Sassoli – In questi tempi eccezionali, dobbiamo assicurarci che i brevetti e le licenze lavorino per proteggere gli interessi di tutti”.
Apertura completa da parte del presidente francese Emmanuel Macron che si è detto “del tutto favorevole” alla revoca dei brevetti sui vaccini. “Dobbiamo evidentemente fare di questo vaccino un bene pubblico mondiale”, ha dichiarato, ricordando però che nel breve periodo la priorità è “la donazione di dosi” nonché la produzione “in partenariato con i Paesi più poveri”. Più fredda invece la reazione tedesca. Se alcuni spiragli si erano intravisti nelle parole del ministro degli Esteri Heiko Maas, un portavoce del governo di Berlino – citato dal quotidiano tedesco Süddeutsche Zeitung – ha dichiarato che “la protezione della proprietà intellettuale è una fonte di innovazione e deve rimanere tale anche in futuro”.