in

Bonomi: serve visione industriale strategica. Lavoro “emergenza assoluta”

(Teleborsa) – Per Confindustria “serve una visione generale per la ripresa dell’Italia”. E’ quanto ha sottolineato il Presidente Carlo Bonomi nel corso del confronto con il Governo sul Recovery Plan. “La pregiudicata sostenibilità sociale del nostro Paese – ha detto il leader degli industriali – merita risposte ispirate allo stesso senso di emergenza che ci vede impegnati contro la pandemia. Sono le fratture sociali in continua crescita a richiedere una revisione generale dell’intervento dello Stato in alcuni pilastri fondamentali del nostro vivere come comunità. A partire dalla modifica dell’offerta formativa pubblica, la revisione generale della sanità, il riequilibrio della previdenza, una riforma organica del fisco e delle procedure pubbliche e l’abbandono di criteri elettoralistici e assistenziali”. Bonomi ha rinnovato la “disponibilità” di Confindustria al “coinvolgimento di ogni risorsa privata nella costruzione di una nuova Italia. Auspichiamo che, con il nuovo PNRR, il Governo sappia utilizzare al meglio le risorse europee destinate al nostro Paese”.

Pur “non conoscendo ancora i dettagli” del Recovery Plan, Confindustria ribadisce la richiesta di “un sistematico coinvolgimento delle parti sociali nell’attuazione del piano, in linea con le indicazioni europee”, ha ribadito nel corso dell’incontro tra il Premier Mario Draghi e i rappresentanti delle associazioni datoriali chiedendo “una governance snella, la cui cabina centrale presso il MEF si occupi non solo della gestione dei flussi finanziari e rendicontazione dei progetti, ma dia supporto operativo alla gestione del Pnrr ed elabori, in caso di ritardi, azioni correttive”. Secondo Bonomi “serve una visione industriale strategica. Confidiamo che l’attuale Governo accolga e traduca in interventi concreti le proposte dell’Antitrust: dalla energica diminuzione dei servizi in house delle controllate locali, all’abbattimento delle deroghe di durata delle concessioni pubbliche”.

Capitolo Def: prevede, dall’11,8% sul Pil di quest’anno, una discesa del deficit pubblico superiore a 8 punti di Pil in 36 mesi, tra il 2022 e il 2024. Ma questo obiettivo puo’ essere raggiunto solo con interventi per innalzare la crescita e renderla solida e duratura”. Bonomi ha sottolineato che il Def “si fonda sull’ipotesi che i 4 pilastri della risposta europea al Covid (sospensione del patto di stabilità, acquisti senza limiti della Bce, sospensione del divieto di aiuti di Stato e Next Generation EU considerato solo come l’inizio di una progressiva espansione del debito europeo) restino in vigore per molti anni. Ma nessuno oggi può prevederlo”. Considerato che il debito pubblico dell’Italia è previsto superiore al 150% del Pil per anni “sarebbe auspicabile proporre in Europa un piano B, solido e credibile, di rientro del debito – ha aggiunto – in questo modo, peraltro, famiglie e imprese sarebbero più propense a orientare la massa di risparmio cresciuta con la crisi (di circa 110 miliardi) verso investimenti produttivi, poichè sarebbe scongiurato il rischio di stangate fiscali volte a ridurre l’eccesso di debito”.

Bonomi sottolinea anche che i numeri del lavoro delineano “un’emergenza assoluta”. “Tra febbraio 2020 e febbraio 2021 abbiamo perso 945mila occupati – ha ricordato il leader degli industriali – soprattutto giovani, donne, occupati a tempo e autonomi, nonostante il blocco dei licenziamenti assunto solo in Italia”. Secondo Bonomi “serve quindi agire lungo due direttrici. La prima è scaricare meglio a terra gli strumenti già esistenti, riducendo la soglia d’accesso al contratto di espansione portandola a 50 dipendenti dagli attuali 250, collegando questa misura ai bonus per l’assunzione di giovani e donne, e rimuovendo contestualmente le causali previste nel Dl dignità sui contratti a tempo determinato. La seconda – ha aggiunto – riguarda le riforme strutturali, la riforma degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive del lavoro”.

Sul fronte imprese, sono liquidità, patrimonializzazione, ristori e lavoro le “necessità urgenti”. “Le misure emergenziali varate nel 2020 hanno alleviato i colpi della crisi – ha detto – ma hanno altresì determinato un forte aumento del debito delle imprese. Sulle imprese industriali grava inoltre la sensibile crescita dei prezzi delle materie prime che riducono ulteriormente i cash flow”. Secondo il leader degli industriali “servono dunque alcune misure prioritarie, a partire da un più rapido recupero dell’Iva versata sui corrispettivi non incassati, dalla compensazione tra crediti e debiti fiscali e contributivi, dall’allungamento dei tempi di restituzione da sei a non meno di quindici anni dei debiti emergenziali contratti. Bene la proroga della moratoria, ma non è sufficiente. Vanno inoltre scongiurati interventi di aumento dell’imposizione fiscale, a partire dall’introduzione di nuove imposte come plastic e sugar tax, e andrebbe consentita l’immediata deducibilità dalla base imponibile Irap degli oneri finanziari, in attesa di una riforma fiscale organica”. Bonomi ha aggiunto che “queste misure andrebbero accompagnate da interventi volti al rafforzamento patrimoniale delle imprese, come un vigoroso incentivo a favore degli aumenti di capitale. Inoltre, per evitare un’ondata di fallimenti fuori controllo, serve rinviare di un anno l’entrata in vigore del codice della crisi d’impresa o, quantomeno, delle procedure di allerta e composizione assistita della crisi”.

Infine, un monito. Gli effetti della pandemia sull’economia, sul lavoro e sui redditi “sono diseguali nel mondo e tra Paesi avanzati. In questo quadro, l‘Europa rischia di restare indietro e l’Italia più indietro dell’Europa stessa”. Per un anno Confindustria ha sottolineato l’esigenza di coinvolgere tutte le forze economiche e sociali per convogliare l’ingente mole di risorse europee su finalità credibili e condivise – ha aggiunto – ma il tempo per le imprese è trascorso invano”.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

Panariagroup, depositato documento di OPA finalizzata al delisting

DiaSorin lancia test rapidi Covid-19 frutto di partnership con Lumos Diagnostics