(Teleborsa) – ha chiuso il 2020 con ricavi in calo del 5% a 99 miliardi di euro, di cui 80,9 nel segmento auto (che ha registrato la diminuzione più consistente con un -11,8%). L’utile netto è stato di 3,9 miliardi di euro, in diminuzione del 23,2% rispetto al 2019. La casa automobilistica tedesca ha comunque recuperato terreno nel secondo semestre, che ha chiuso con un utile ante imposte pari a 4,7 miliardi di euro, il 9,8% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
“Le nostre prestazioni nella seconda metà dell’anno hanno dimostrato quanto sia forte il gruppo BMW – ha commentato il chairman del gruppo, Oliver Zipse – Abbiamo presto superato l’impatto di settimane di chiusure di stabilimenti e blocchi a livello nazionale”. “Stiamo iniziando il 2021 rivitalizzati e con un vento favorevole”, ha aggiunto.
Tra gennaio e dicembre 2020, il BMW ha consegnato ai clienti un totale di 2.325.179 veicoli (tra marchi BMW, Mini e Rolls-Royce), con un calo dell’8,4% sul 2019. In Europa le consegne sono diminuite sensibilmente a 913.642 unità (-15,5%). Negli USA il dato corrispondente è sceso a 307.876 unità (-18,1%). Al contrario, il gruppo tedesco ha registrato una crescita in Cina, il suo più grande mercato di vendita, con consegne ai clienti in aumento del 7,4% a 778.412 unità.
All’assemblea annuale del 12 maggio 2021, il CdA proporrà il pagamento di un dividendo di 1,90 euro per azione ordinaria e 1,92 euro per azione privilegiata. Ciò corrisponde a un payout ratio del 32,5% (nel 2019 era stato del 32,8%).