(Teleborsa) – “Sarebbe un disastro economico per l’Europa se l’erogazione dei fondi europei fosse ritardata a tempo indeterminato”. Lo ha detto Isabel Schnabel, membro del Comitato esecutivo della Banca centrale europea, in un’intervista al giornale tedesco Der Spiegel, aggiungendo che se si dovesse verificare questo scenario, “l’Europa dovrebbe pensare a soluzioni alternative, ma ciò potrebbe richiedere del tempo”.
Secondo Schnabel, visto che l’Europa è indietro rispetto agli Stati Uniti nella campagna vaccinale, “è così importante che dia una forte risposta fiscale, sotto forma dei 750 miliardi di euro del recovery fund. In questo modo l’Europa sta dimostrando solidarietà con quei Paesi che sono stati duramente colpiti dalla pandemia, ma che hanno solo uno spazio fiscale limitato. Allo stesso tempo, è importante per l’economia europea nel suo insieme, e quindi soprattutto per una nazione esportatrice come la Germania“.
L’economista tedesca ha anche espresso preoccupazione per le potenziali minacce per i mercati finanziari causate dalle attività degli hedge fund, con riferimento al caso Archegos. “È grazie alla regolamentazione che le banche dispongono di capitale sufficiente per attutire perdite di tale natura. Ma c’è ancora molto da fare quando si tratta di fondi, perché la loro regolamentazione è prevalentemente orientata alla protezione degli investitori – ha spiegato – Per fortuna fino ad ora è stato un solo fondo. Tuttavia, è un segnale di avvertimento che vi sono notevoli rischi sistemici che devono essere regolamentati meglio.
Quanto l’intervistatore le ha chiesto cosa pensasse dell’hype per i bitcoin sui mercati finanziari, la funzionaria della BCE ha detto che secondo lei “è sbagliato descrivere il bitcoin come una valuta, perché non soddisfa le proprietà di base del denaro – ha affermato – È un asset speculativo senza alcun valore fondamentale riconoscibile ed è soggetto a massicce oscillazioni di prezzo”. “La mia preoccupazione è più che la fiducia nelle criptovalute potrebbe evaporare rapidamente, causando perturbazioni nei mercati finanziari. Questo è un sistema molto fragile”, ha aggiunto.
Secondo Schnabel, l’aumento dell’inflazione a livello europeo (l’obiettivo della BCE è che sia vicina, ma minore, al 2%) non è al momento sostenuto dalla domanda. “Ora i prezzi stanno aumentando sulla scia di molti effetti una tantum – ha spiegato – Il prezzo del petrolio è crollato nel 2020 e ora, partendo da un livello basso, sta risalendo, mentre l’aliquota IVA in Germania è stata nuovamente aumentata a gennaio. Ciò ha un impatto, ma solo a breve termine. Le nostre proiezioni a medio termine mostrano che il tasso di inflazione diminuirà nuovamente nel 2022, perché la domanda aggregata rimarrà presumibilmente debole.