(Teleborsa) – “Lo Stato di diritto è uno dei principi fondamentali della nostra Unione e lo dobbiamo difendere, soprattutto nei momenti in cui è esposto al rischio di essere attaccato”. Lo afferma la Presidente della BCE Christine Lagarde aprendo la seconda giornata della League all conference presso l’Istituto di Francoforte.
“Questo principio significa che il diritto dell’UE è il cemento che tiene insieme la costruzione europea”, dice Lagarde, facendo cenno anche al bisogno del diritto di “adattarsi ai cambiamenti”.
L’intervento della Presidente della BCE al Convegno si concentra sull’insegnamento che l’UE può trarre dall’analisi del diritto statunitense e del pensiero di Hamilton sul tema diritto e cambiamento. “Questo dibattito – sottolinea – ha mostrato che esiste una tensione intrinseca nel diritto, tra il cambiamento da un lato e la conservazione dell’eredità del passato dall’altro”.
Ponendo l’accento sugli elementi di “immutabilità” dei Trattati, Lagarde mette in rilievo anche l’esistenza di un’interpretazione dinamica, soprattutto quando si riferiscono a un “processo di creazione di un’Unione sempre più stretta”. “In effetti – nota – ci sono diverse disposizioni del Trattato che rispondono esplicitamente alla necessità di adattarsi ai cambiamenti”
Lagarde fa cenno all’istituzione della vigilanza bancaria, quale esempio di disposizioni che consentono di ampliare i compiti ei poteri assegnati all’UE e alle sue istituzioni, e poi al recente dibattito sull‘euro digitale e sul cambiamento climatico, quale testimonianza di disposizioni che, in un mondo che cambia, possono essere interpretate per coprire nuovi sviluppi.
“Perseguire la strada del cambiamento legislativo – argomenta Lagarde – può essere un modo per resistere a riforme che sarebbero altrimenti possibili in un contesto di continuità delle norme esistenti e della loro interpretazione adattata. Ciò è particolarmente vero in un contesto multilaterale come quello dell’UE, dove è richiesta una doppia maggioranza al Parlamento europeo e al Consiglio per adottare le leggi legislazione. L’asticella si alza di più nel caso di modifiche agli stessi Trattati, dove è richiesta l’unanimità degli Stati membri, comprese le procedure nazionali di ratifica che talvolta richiedono referendum”.
“Diventa quindi sempre più evidente che solo la discontinuità può portare al cambiamento“, conclude la numero uno dell’Istituto di Francoforte, facendo cenno al ruolo delle banche centrali quali istituzioni “votate alla continuità”.