in

BCE, Lagarde: “Non abbiamo discusso alcun phasing put di acquisti PEPP. È prematuro”

(Teleborsa) – “È ancora necessario un ampio grado di accomodamento monetario per sostenere l’attività economica e la robusta convergenza dell’inflazione a livelli inferiori, ma vicini, al 2% nel medio termine”. Lo ha detto la presidente della BCE, Christine Lagarde, nella conferenza stampa che ha seguito il meeting del consiglio direttivo, il quale ha confermato i tassi ai minimi e l’accelerazione degli acquisti del Piano PEPP.

Un grande punto di interesse per analisti e investitori sono state le parole spese da Lagarde sul ritmo di acquisti del programma anti-crisi, che la Banca centrale europea si è impegnata ad aumentare “significativamente” rispetto ai primi mesi dell’anno. La presidente dell’Eurotower ha sottolineato che nella riunione di oggi “non è stato discusso alcun phasing out“, ovvero che è prematuro parlare dei termini di uscita dal programma. “Continueremo a effettuare acquisti netti nell’ambito del PEPP con una dotazione totale di 1.850 miliardi di euro almeno fino alla fine di marzo 2022 e, in ogni caso, fino a quando il Consiglio direttivo non giudicherà terminati gli effetti della pandemia”, ha sottolineato.

Rispetto a chi ha fatto notare che gli acquisti netti settimanali non sono cresciuti tanto quanto il precedente annuncio della BCE (a marzo) aveva fatto pensare, Lagarde ha detto che bisogna guardare al ritmo mensile e non a quello a sette giorni, e che l’aumento è innegabile. “Non c’è un livello normali di acquisti a cui fare riferimento – ha puntualizzato – ma un impegno a incrementare gli acquisti”. “La flessibilità degli acquisti nel tempo, tra classi di attività e giurisdizioni continuerà a supportare la trasmissione regolare della politica monetaria – ha aggiunto – Se è possibile mantenere condizioni di finanziamento favorevoli con flussi di acquisto che non esauriscono la dotazione del PEPP, la dotazione non deve essere utilizzata completamente. Allo stesso modo, la dotazione può essere ricalibrata se necessario per mantenere condizioni di finanziamento favorevoli per aiutare a contrastare lo shock pandemico”.

Nell’introduzione alla conferenza stampa, la presidente della BCE ha detto che “l’inflazione annua nell’area dell’euro è aumentata all’1,3% nel marzo 2021, dallo 0,9% a febbraio, a causa di un forte aumento dell’inflazione dei prezzi dell’energia. Questo aumento ha più che compensato le diminuzioni dell’inflazione dei prezzi alimentari e dell’inflazione HICP esclusi i prodotti energetici e alimentari. È probabile che l’inflazione complessiva aumenti ulteriormente nei prossimi mesi, ma si prevede una certa volatilità durante tutto l’anno, riflettendo le mutevoli dinamiche di fattori temporanei”. “Una volta svanito l’impatto della pandemia, il venir meno dell’elevato livello di allentamento, sostenuto da politiche fiscali e monetarie accomodanti, contribuirà a un graduale aumento dell’inflazione nel medio termine”, ha puntualizzato.

Per quanto riguarda le politiche di bilancio, secondo Lagarde “resta cruciale una posizione di bilancio ambiziosa e coordinata, poiché il ritiro prematuro del sostegno fiscale rischierebbe di ritardare la ripresa e di amplificare cicatrici a lungo termine. Le politiche fiscali nazionali devono quindi continuare a fornire un sostegno tempestivo alle imprese e alle famiglie più esposte alla pandemia e alle relative misure di contenimento”.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

Sicurezza, Brunetta: “Rinnovo del contratto entro giugno”

AT&T supera le attese: boom di nuovi utenti e ricavi oltre stime