(Teleborsa) – “La performance dei green bond di emittenti sovrani è sostanzialmente in linea con quella dei titoli convenzionali“. Lo attesta uno studio della Banca d’Italia sull’evoluzione del mercato delle obbligazioni sostenibili, che ne identifica i benefici e i costi per gli emittenti.
Questa conclusione “non costituisce tuttavia un disincentivo a entrare in questo mercato, in quanto la scelta di collocare titoli di questo tipo non si basa esclusivamente su valutazioni di convenienza economica – sottolineano i curatori Raffaele Doronzo, Vittorio Siracusa and Stefano Antonelli – Essi sono un valido strumento per mitigare i rischi climatici e per gestire i trade-off intergenerazionali impliciti nelle politiche di contenimento di tali rischi”.
Tra i benefici non direttamente misurabili c’è il fatto che i Paesi che emettono questo tipo di titoli possono generare ricadute positive, finanziarie e non finanziarie. “I green bond sovrani possono fornire un benchmark di mercato di alta qualità, migliorare la liquidità del segmento green e incoraggiare altri emittenti a entrare in questo settore”, viene sottolineato. Gli emittenti potrebbero anche ricorrere ai green bond per raggiungere una base di investitori più ampia. Lo spazio per attirare di più gli investitori sono maggiori per i paesi piccoli o con poco debito pubblico, ma i benefici sono anche per le nazioni più grandi.
Al di là degli aspetti finanziari, il vantaggio più importante è quello reputazionale. “L’emissione di green bond è un’indicazione concreta dell’impegno a lungo termine del governo” per una strategia sostenibile e può fungere da catalizzatore degli investimenti privati nella stessa direzione. In ultima istanza, questo genere di strumenti possono essere utili nella promozione dell’agenda verde di una nazione e essere percepiti come un tangibile segno di cambiamento dagli investitori e dalla comunità internazionale.
Tutti questi vantaggi finanziari e non finanziari devono però essere valutati anche alla luce di potenziali costi. I costi di emissione e associati a un green bond sono superiori a quelli di un’obbligazione regolare. Questi i costi includono ulteriori processi di tracciamento, monitoraggio e reporting, nonché investimenti iniziali per definire i criteri ecologici e gli obiettivi di sostenibilità dell’obbligazione.