(Teleborsa) – I risultati del primo semestre 2021 delle cinque maggiori banche italiane – , , , e – mostrano “un buon recupero nella generazione di ricavi e minori accantonamenti per perdite su crediti rispetto al primo semestre 2020, su cui pesavano le ricadute della pandemia, i costi di ristrutturazione e le svalutazioni delle attività”. È l’analisi di DBRS Morningstar, che sottolinea come le cinque banche abbiano registrato un utile netto aggregato di 3 miliardi di euro nel secondo trimestre del 2021, in aumento rispetto a 1 miliardo di euro nello stesso periodo dell’anno scorso; per il primo semestre 2021, l’utile netto è stato di circa 6 miliardi di euro, che si confronta con una perdita netta di 594 milioni di euro nel primo semestre 2020.
La ripresa della generazione di ricavi, iniziata nella seconda metà del 2020, ha preso slancio con la ripresa dell’attività economica a seguito della campagna vaccinale, ma anche trainata dalle operazioni di M&A che coinvolgono Intesa e BPER, sottolinea l’agenzia di rating. Le perdite su crediti sono diminuite significativamente sia anno su anno che dal picco del quarto trimestre 2020, ma sono aumentate trimestre su trimestre. La maggior parte delle banche ha rivisto al ribasso le linee guida sul costo del rischio per l’esercizio 2021 a circa 60-70 pb in media, riflettendo gli accantonamenti prudenti registrati nel 2020 e il miglioramento delle prospettive economiche future.
Secondo DBRS Morningstar, il deterioramento da moratorie scadute rimane “gestibile per il momento” e compensato dal continuo sforzo delle banche nella riduzione dei loro stock storici di NPE. Le moratorie in essere presso le grandi banche rappresentavano il 3,2% dei prestiti lordi a fine giugno 2021, in calo rispetto al 9,4% del terzo trimestre 2020.
“Anche se prevediamo che i tassi di insolvenza aumenteranno per tutto il 2021 e nel 2022 con la rimozione delle misure di sostegno, l’impatto negativo sulla qualità degli attivi appare in questa fase meno grave di quanto precedentemente previsto a seguito della significativa riduzione dello stock di prestiti in moratoria”, ha commentato Andrea Costanzo, Assistant Vice President del team Global Financial Institutions di DBRS Morningstar.