(Teleborsa) – ha chiuso il primo trimestre del 2021 con un utile netto pari a 4,5 milioni di euro, sostanzialmente stabile rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. La business line factoring, con volumi pari a 783 milioni di euro, ha registrato una crescita del 12% rispetto al primo trimestre 2020, nella divisione cessione del quinto lo stock dei crediti al 31 marzo2021 ammonta a 917milioni, in aumento del 6% a/a, mentre gli impieghi del credito su pegno si attestano a 79,6milioni, in aumento rispetto ai 77,7 milioni al 31 dicembre 2020.
Il margine di interesse è pari a 19,3 milioni di euro, +21% a/a anche grazie al maggior contributo del credito su pegno, mentre il margine di intermediazione è pari a 26 milioni di euro, +18% a/a. Le rettifiche di valore su crediti sono pari a 4,1 milioni, “in aumento a seguito di una svalutazione registrata su un ente della PA, che sarà in buona parte compensata da maggiori interessi di mora”, sottolinea la società. CET1 ratio al 12,2% e Total Capital ratio al 15,6%.
Lo stock dei crediti deteriorati lordi è pari a 312 milioni di euro, in aumenta rispetto al 31 dicembre 2020 (pari a 251,2 milioni) prevalentemente per l’incremento degli scaduti (su cui incide la nuova definizione di default). Perciò l’incidenza dei crediti deteriorati lordi sul totale dei crediti lordi aumenta all’11,9% rispetto al 9,5% del 31 dicembre 2020.
“Il proseguo del 2021 si attende in linea con il Piano Industriale approvato nel mese di marzo – sottolinea la banca – Il gruppo ha sperimentato un lieve calo di redditività come nel 2020, soprattutto nel segmento del factoring derivante da un’accelerazione dei tempi di incasso che è proseguita anche nel primo trimestre”.