(Teleborsa) – “Dal prossimo luglio l’assegno unico universale entrerà in vigore per i lavoratori autonomi e disoccupati che oggi non hanno accesso agli assegni familiari per poi essere estesa, nel 2022, a tutti gli altri lavoratori. Questa fase transitoria servirà a gettare le basi per l’avvio della misura a regime dal 2022, senza toccare chi già riceve l’assegno familiare e le detrazioni fiscali per i figli a carico”. È quanto afferma presidente di CAF-Cia Agricoltori italiani Alessandro Mastrocinque.
“Lo slittamento – commenta Mastrocinque – è comprensibile, dato il ritardo con cui si è arrivati all’approvazione della legge delega, tuttavia urge chiarezza su regole e aspetti pratici. Noi di Caf Cia abbiamo delle domande urgenti: come si potrà accedere alla misura transitoriamente prevista dal 1 luglio per i lavoratori autonomi e i disoccupati, con quali regole e tramite quali servizi?”.
I quesiti posti dal presidente di CAF-Cia Agricoltori italiani vertono anche sull’erogazione dell’assegno familiare esistente. “L’assegno familiare esistente (ANF) – sottolinea Mastrocinque – continuerà ad essere erogato e quindi a dover essere richiesto da tutti i cittadini che ne hanno i requisiti fino all’emanazione dei decreti attuativi per l’assegno unico, cioè fino a dicembre 2021?”. Sulle modalità di gestione
della fase transitoria per Mastrocinque “occorrono risposte chiare e tempestive sia per tutti i cittadini interessati, sia per gli intermediari che dovranno collaborare con la pubblica amministrazione per la presentazione delle domande e delle certificazioni Isee propedeutiche al riconoscimento dell’assegno unico”.
“L’attuale incertezza, – evidenzia il presidente di CAF-Cia Agricoltori italiani – rischia di mettere in serie difficoltà operative gli interlocutori coinvolti. Non possiamo gestire in emergenza ciò che poteva e può essere pianificato in maniera più efficace, e allo stesso tempo, milioni di cittadini devono sapere quale sarà il sostegno economico su cui faranno affidamento, ovvero l’assegno al nucleo familiare o l’assegno unico, in un periodo già economicamente difficile come quello che stiamo vivendo”.