(Teleborsa) – Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto attuativo dell’Assegno Unico che entrerà a regime marzo 2022 fatta salva la facoltà di presentare domanda a partire dal 1° gennaio, per coprire il periodo che intercorre fra marzo di ogni anno e febbraio dell’anno successivo. Il provvedimento passerà ora al vaglio delle commissioni competenti delle Camere per il parere, prima del via libera definitivo. Per questa misura vengono stanziati 15 miliardi nel 2022, che saliranno progressivamente sino ad arrivare a 19 miliarid nel 2029.
A chi spetta
L’Assegno Unico universale che viene riconosciuto sia ai lavoratori dipendenti sia agli autonomi, viene erogato dall’INPS sempre su richiesta dei nuclei familiari, per ogni figlio a carico, e va a sostituire tutti i vecchi aiuti alla famiglia come il bonus bebè e gli assegni familiari. L’Assegno Unico sarà erogato anche ai cittadini extracomunitari con permesso di soggiorno, permesso di lavoro o di ricerca superiore a sei mesi.
L’assegno è riconosciuto anche per i nuovi nati a partire dal settimo mese di gravidanza e non avrà limiti di età per i figli disabili. Andrà al genitore che fa la domanda o a richiesta, anche successiva, in pari misura tra i genitori. La domanda può essere presentata anche dai figli maggiorenni, che possono richiedere la corresponsione diretta della quota di assegno loro spettante.
Quanto vale l’Assegno Unico
L’importo pieno è pari a 175 euro per ogni figlio minorenne a carico per chi ha un Isee fino a 15mila euro, superata tale soglia l’assegno andrà a calare progressivamente fino a raggiungere un minimo di 50 euro (25 per i maggiorenni) per Isee oltre 40mila o per chi non presenta l’indicatore della situazione economica familiare.
L’assegno terrà conto anche delle famiglie numerose e, a partire dal terzo figlio, è prevista una maggiorazione tra i 15 e gli 85 euro a figlio in base all’Isee. Dal 2022 sarà prevista inoltre una maggiorazione forfettaria di 100 euro al mese per i nuclei con quattro o più figli. Prevista una ulteriore maggiorazione da 30 euro al mese per ciascun figlio se entrambi i genitori lavorano, che diminuisce al crescere dell’Isee fino ad azzerarsi oltre i 40mila euro. Altri 20 euro al mese per ciascun figlio arriveranno alle mamme under 21, indipendentemente dall’Isee.
Le famiglie con figli disabili riceveranno l’assegno unico senza limiti di età dei figli: 105 euro al mese in più “in caso di non autosufficienza”, 95 euro al mese in più “in caso di disabilità grave” e 85 euro in più “in caso di disabilità media”.