(Teleborsa) – Occorre inserire, tra i destinatari dei contributi a fondo perduto, “anche le imprese labour intensive che, indipendentemente dall’ammontare dei ricavi conseguiti nel periodo di imposta considerato, dimostrino di avere un costo del lavoro non inferiore al 50% dei costi complessivi; eliminare, per le imprese appaltatrici di servizi di mensa, ristorazione e pulizia, i vincoli che condizionano il ricorso agli ammortizzatori sociali al ricorso agli ammortizzatori stessi da parte dei soggetti appaltanti; riproporre il credito di imposta del 60% introdotto nel decreto Rilancio, concentrando gli sforzi sulle imprese che hanno ottenuto minor ristoro delle spese sostenute, in particolare quelle che hanno affrontato costi significativi per l’acquisto di Dpi”. Sono alcune delle proposte avanzate dai rappresentanti dell’Alleanza delle Cooperative nel corso dell’audizione sul dl Sostegni davanti alle Commissioni riunite Bilancio e Finanze del Senato.
“Il nostro giudizio sul decreto – hanno chiarito i rappresentanti dell’Alleanza – è sostanzialmente positivo, ma l’obiettivo, condivisibile, di dare ristoro alle imprese che non hanno beneficiato delle misure dei precedenti provvedimenti viene raggiunto solo parzialmente, perchè interi comparti, che pure rappresentano economie di eccellenza del Paese -cultura, turismo, trasporto, spettacolo e organizzazione eventi, ristorazione, pulizia- restano ancora ai margini dell’azione del Governo”, sottolineano i rappresentanti che chiedono il differimento almeno fino al 31 dicembre 2022 dell’entrata in vigore della Plastic Tax.
In tema di lavoro, “bene la scelta di definire un regime graduale di uscita dal blocco, ma è necessario chiarire la platea delle imprese cui si applica l’ulteriore sospensione delle procedure di licenziamento fino a ottobre, precisando se tale vincolo riguarda solo le realtà che richiedono ad Inps nuovi trattamenti di integrazione salariale o tutti quei datori di lavoro che possono potenzialmente farvi ricorso”.