(Teleborsa) – Il direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini ha annunciato che l’Unione Europea ha selezionato il progetto dell’agenzia fiscale italiana per la valutazione del rischio di non-compliance tra le iniziative da sostenere con appositi finanziamenti, all’interno dei programmi europei a supporto delle riforme strutturali in risposta all’emergenza Covid-19.
“Con tale progetto si prevede un importante potenziamento delle attività di contrasto ai fenomeni di evasione ed elusione fiscale – ha spiegato Ruffini nel corso di un’audizione sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza alla Commissione Finanze del Senato – in sostanza, si provvederà ad introdurre, a sperimentare e ad utilizzare tecniche innovative di network analysis, di machine learning e di data visualization, al fine di realizzare un nuovo sistema di supporto ai processi di individuazione dei soggetti ad alto rischio di evasione”.
Ruffini ha assicurato che “l’utilizzo di tali nuovi strumenti e metodologie sarà sempre subordinato al preventivo contraddittorio con i contribuenti e sarà prestata la massima attenzione alla privacy e alla protezione dei dati“. Con questo nuovo sistema, ha affermato, si potranno “prevenire e contrastare, in tempi sempre più rapidi, fenomeni evasivi ed elusivi, messi in essere mediante la realizzazione di strutture societarie e schemi transazionali anche complessi, le frodi IVA, anche intracomunitarie, l’utilizzo indebito di crediti d’imposta e di altre agevolazioni”.
L’occasione è stata utile per il direttore dell’Agenzia delle Entrare per esprimere la sua posizione in merito alla riforma fiscale. “Deve costantemente e progressivamente puntare alla semplificazione degli adempimenti per i contribuenti e le imprese, alla digitalizzazione dei servizi, al pieno utilizzo e interoperabilità delle banche dati, nel rispetto della normativa sulla privacy”, ha detto. “La digitalizzazione – ha precisato – è un obiettivo che l’Unione europea in primis ci chiede di perseguire, in un contesto in cui la cooperazione tra Stati europei, ma anche tra Stati extraeuropei, nonché la condivisione di informazioni di interesse reciproco, è sempre di più indispensabile”.