(Teleborsa) – Dopo le polemiche della stampa americana e dell’opinione pubblica il Presidente americano Joe Biden chiarisce: “La nostra missione in Afghanistan non è mai stata pensata per costruire una nazione” ma per “impedire attacchi terroristici in America”. Parlando alla nazione, il Presidente ha spiegato che la scelta era “proseguire l’accordo negoziato da Donald Trump con i talebani o tornare a combattere” ed alla fine ha prevalso “l’interesse nazionale” giacché gli americani “non faranno quello che non fanno gli afghani”.
“L’Afghanistan è caduto più rapidamente del previsto”, ha ammesso Biden, ricordando che gli USA hanno offerto all’esercito afghano “tutte le opzioni” possibili per combattere i talebani ed assicurando che ci sarà una risposta “devastante” se i talebani attaccheranno gli interessi americani durante le operazioni i evacuazione.
Frattanto, la comunità internazionale resta attonita davanti alle scene apocalittiche cui si è assistito nelle ultime 24 ore, soprattutto all’aeroporto di Kabul.
I membri del Consiglio di Sicurezza ONU “hanno chiesto l’immediata cessazione di tutte le ostilità in Afghanistan” e l’istituzione di un governo “unito, inclusivo e rappresentativo”, che garantisca “continuità istituzionale e il rispetto degli obblighi internazionali dell’Afghanistan, nonché la sicurezza e l’incolumità di tutti i cittadini afghani e internazionali”.
Intanto, il Primo ministro britannico Boris Johnson, che ha la presidenza di turno del G7 ha chiesto un incontro virtuale dei leader “nei prossimi giorni” per discutere della situazione in Afghanistan e definire un “approccio unitario”.
La presa di Kabul da parte dei talebani ha spazzato via, in pochissimi giorni, 20 anni di sforzi per garantire la democrazia in Afghanistan. Un impegno che ha comportato costi ingenti da parte di tutte le nazioni coinvolte. Uno studio della Brown University ha stimato che, solo gli USA, abbiano speso quasi mille miliardi di dollari in Afghanistan e Pakistan, oltre al sacrificio di 2.300 vite umane. Costi elevati anche per il Regno Unito (30 miliardi) e la Germania (19 miliardi) mentre l’Italia avrebbe speso circa 8,7 miliardi.