(Teleborsa) – Il direttore generale dell’ABI Giovanni Sabatini ha ribadito la necessità di mantenere attive le misure di sostegno alle imprese in difficoltà a causa della crisi sanitaria. “È del tutto evidente, alla luce dell’evoluzione della situazione sanitaria, che il riavvio delle attività temporaneamente sospese o condizionate richiederà ancora del tempo, per cui è essenziale, come peraltro unanimemente riconosciuto dalle istituzioni italiane ed europee, che le misure di supporto vengano mantenute”, ha detto in audizione presso la commissione Finanze della Camera sulla “Struttura finanziaria delle imprese italiane e le sfide della pandemia”.
“Vanno predisposte per tempo le misure necessarie ad assicurare una graduale uscita dagli interventi emergenziali ed accompagnare le imprese verso la ripresa e il ritorno a strategie di rafforzamento e sviluppo”, ha aggiunto sottolineando che le misure devono esser “volte a rafforzare il capitale e diversificare le fonti di indebitamento“. In particolare Sabatini ha suggerito la necessità di intervenire per mitigare la rigidità della nuova definizione di default e delle norme che impongono ingenti svalutazioni dei crediti deteriorati su base esclusivamente temporale (cosidetto calendar provisioning) che sono caratterizzate da “pericolosi automatismi”.
È necessario, inoltre, “accelerare” l’avvio di misure che mirino a supportare la capitalizzazione delle imprese, come l’autorizzazione a Cassa Depositi e Prestiti a costituire ‘Patrimonio Rilancio‘. “La recente emanazione del Regolamento ministeriale di attuazione va in questa direzione. Si attende ora – ha dichiarato Sabatini – che la CDP emani anche il Regolamento del Patrimonio Rilancio, che dovrà essere poi approvato dal MEF auspicabilmente in tempi rapidi, così da consentire di realizzare i primi interventi a sostegno dell’economia reale”.
Infine, il direttore generale ha fatto il punto sulle domande pervenute per il Fondo di Garanzia per le PMI. “Sulla base dei più recenti dati disponibili – ha spiegato – ammontano, al 25 marzo 2021, ad oltre 150 miliardi, per oltre 1 milione e 846 mila domande (di cui oltre un 1,1 milioni per prestiti fino a 30 mila euro). A queste si aggiunge lo strumento della ‘Garanzia Italia‘, concessa da SACE, per un valore di circa 22,3 miliardi (al 24 marzo) a fronte di 1.699 richiedenti. Al 12 marzo scorso, le richieste di moratorie di pagamento da parte di imprese avevano raggiunto circa 1,2 milioni, per un ammontare di 189 miliardi (su un totale che sfiora i 300 miliardi includendo anche le altre categorie di clienti)”.