Prendendo consapevolezza delle tante difficoltà che i contribuenti hanno dovuto affrontare a causa del lockdown, il Governo ha pensato bene di rivedere il calendario fiscale durante l’emergenza Coronavirus. Le aziende erano chiuse, i lavoratori costretti a casa e molti hanno visto le proprie entrate dimezzarsi, se non addirittura azzerarsi in diversi casi. Bonus e sussidi non bastavano, bisognava dunque sospendere anche il versamento di imposte e tasse, dando così un po’ di tregua a chi già si trovava in difficoltà. Con l’inizio della Fase 2, però, si sta cercando pian piano di ritornare alla normalità, e così anche il Fisco torna a battere cassa.
Le tasse di giugno
Con la fine del lockdown e l’inizio della Fase 2 (qui lo speciale di QuiFinanza) giugno si apre con tutta una serie di appuntamenti fiscali da segnare in agenda. Nello specifico:
- entro il 16 giugno i contribuenti saranno chiamati a versare la prima rata Imu;
- al pagamento di tutte le imposte dirette, comprese quelle sospese o rimandate, si dovrà procedere invece per la fine del mese.
Restano identici i termini per la consueta dichiarazione dei redditi, cui denuncia appunto spetta nel mese di giugno.
I versamenti rinviati a settembre
Settembre nero invece per tutti quei contribuenti che sono stati esentati dal versamento delle tasse durante l’emergenza sanitaria.
Per contrastare gli effetti devastanti sull’economia causati dal Coronavirus, sono stati sospesi i versamenti di imposte e tasse alle imprese operanti nelle zone rosse, quelle che sono state maggiormente colpite dal lockdown, le società sportive, le imprese con ricavi fino a 2 milioni e tutte quelle che hanno avuto un calo del fatturato (differenziato in base alla dimensione).
La sospensione approvata con il decreto Rilancio, tuttavia, sarà valida fino al 16 settembre, dopo di che tutte le tasse non pagate fino a tale data dovranno essere versate.
>> Scarica qui la versione definitiva del Decreto Rilancio <<<
Il 30 settembre, invece, il Fisco riprenderà con l’invio delle notifiche delle cartelle esattoriali congelate per il periodo che va da marzo a fine agosto, e con esse l’Amministrazione Finanziaria procederà anche con gli atti di recupero. I pignoramenti su stipendi e pensioni, invece, ritorneranno a pieno regime già a partire dal primo del mese.
Entro il 10 dicembre, in fine, bisognerà pagare le rate della rottamazione ter o conseguenti alla cosiddetta pace fiscale relative a quest’anno.
Gli esenti
Continueranno ad essere esenti dal pagamento di determinate tasse le imprese più provate dalla chiusura. Si tratta di quei settori messi in ginocchio dalla pandemia, ai quali il Governo ha deciso di concedere una maggiore tregua, proprio con l’obiettivo di aiutarli nella ripresa.
Per questo motivo, non saranno tenuti a pagare l’IMU a giugno le imprese del settore turistico. La prima rata non sarà richiesta per alberghi, b&b, agriturismi, campeggi, stabilimenti balneari, che potranno godere di questo sconto sul tributo (a patto che i proprietari siano anche gestori delle attività).
Per le imprese con fatturato non superiore ai 250 milioni di euro, invece, è prevista la cancellazione del saldo IRAP relativo all’anno 2019 e dell’acconto della stessa imposta per il 2020.