Il Portogallo potrebbe uscire dalla lista dei paradisi fiscali scelti dai pensionati italiani per pagare meno tasse.
La finanziaria 2020 del governo presieduto dal premier socialista Antonio Costa intende infatti introdurre una tassazione fino al 10% del reddito annuo (con un pagamento minimo di 7.500 euro) su tutte le entrate previdenziali degli stranieri “residenti non abituali” in loco, categoria che fino a oggi beneficiava di una totale esenzione fiscale per 10 anni.
Gli italiani emigrati in Portogallo a tasse zero erano nel 2019 ben 2.897, mille in più dell’anno precedente, con una pensione lorda media (quindi netta nel loro caso) di 2.719,99 euro al mese. Uno degli assegni più alti tra coloro che risiedono all’estero.
Il Paese, comunque, è molto gettonato per il costo della vita basso rispetto agli altri Stati europei, per il clima mite, per il basso tasso di criminalità e per l’efficienza del sistema sanitario. Tra le mete preferite l’Algarve, regione del sud in riva all’Oceano Atlantico, dove risiedono molti italiani con più di 65 anni.
La nuova tassazione imporrebbe condizioni peggiorative ai pensionati. “Gli stranieri con lo status di residenti non regolari non saranno più esentati dalle tasse e dovranno pagare tasse con un’aliquota del 10% sulle loro entrate”, ha detto in conferenza stampa Catarina Mendes, leader del gruppo socialista in Parlamento. La misura – ha precisato il portavoce dell’esecutivo – si applicherà solo ai nuovi arrivati e non riguarda dunque retroattivamente chi sta già usufruendo di queste agevolazioni. Per loro non cambierà nulla.
Durissima la reazione delle associazioni di costruttori e agenti immobiliari che hanno beneficiato negli ultimi anni del boom della domanda estera facendo affari d’oro. “Scoraggiare gli investimenti stranieri è un crimine contro la nazione”, ha commentato Luis Lima, numero uno dell’associazione degli intermediari immobiliari.
Per contrastare questa tendenza e provare ad attrarre in Italia pensionati dall’estero è stata introdotta un’imposta sostitutiva del 7% per cinque anni ai pensionati che decidono di prendere la residenza in piccoli comuni (meno di 20mila abitanti) del Mezzogiorno d’Italia. L’obiettivo di questa flat tax per pensionati è molteplice: drenare la fuga verso l’estero, incentivare un ripopolamento delle aree di emigrazine, rianimando di conseguenza la domanda aggregata e i consumi di aree disagiate.
Secondo Istat solo nel 2018 1257mila italiani hanno lasciato il Paese, direzione Inghilterra, Francia, Germania e Svizzera. Per sapere se la misura sarà stata davvero efficace occorrerà attendere le dichiarazioni dei redditi del 2021.