(Teleborsa) – Non un sistema fiscale, una giungla. Così il numero uno dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, definisce il fisco italiano, aggiungendo che è “impossibile da comprendere per chiunque, del tutto incontrollabile” e caratterizzato da “frammentazioni assurde”.
“Adesso c’è da rifare l’edificio”, afferma Ruffini in una intervista a La Repubblica, aggiungendo che la crisi innescata dal Covid è “un’occasione da non perdere” per fare la grande riforma fiscale, ma “è necessario prima di tutto fare ordine: soltanto così potremo decidere come agire”.
“Bisogna partire dalle fondamenta”, dice il Direttore dell’Agenzia, lanciando la proposta di raccogliere in cinque testi unici – imposte dirette, indirette, accertamento, riscossione e contenzioso – “una materia immensa di cui nemmeno gli esperti conoscono i confini”. “Una volta fatto ordine – aggiunge – ecco che bisogna iniziare a sfrondare. E cambiare”.
“È arrivato il momento di mettere non i tributaristi, ma ogni cittadino nelle condizioni di conoscere il sistema fiscale”, afferma il titolare dell’Agenzia, richiamando il “patto fiscale” ed il principio di democrazia.
“Ridurre le imposte in un Paese come il nostro dove l’imposizione è così elevata sarebbe doveroso. Ma la semplificazione del rapporto fra fisco e cittadini è altrettanto importante“, conclude.