(Teleborsa) – “A poche ore dall’avvio dei nuovi finanziamenti fino a 25.000 euro garantiti dallo Stato attraverso il Fondo centrale, abbiamo scoperto che alcune banche sono impreparate: se costretto, farò i nomi di chi è in regola e di chi, invece, ha evidentemente perso tempo”.
Lo dichiara in una nota il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, a proposito dei finanziamenti introdotti col decreto legge “liquidità” dell’8 aprile 2020.
“È inammissibile – sottolinea Sileoni – che la clientela se la prenda con chi lavora nelle filiali invece di puntare il dito contro chi ha la responsabilità di queste gravi inadempienze”.
Il sindacalista afferma che “le procedure e le circolari interne non sono state implementate in tutti gli istituti di credito, nonostante esistano già da anni ‘prodotti’ di finanziamento sostanzialmente identici e già garantiti dallo stesso fondo: ne consegue che le domande di nuovi prestiti non possono essere inserite e, quindi, non possono essere gestite le richieste“.
“Tutto ciò – prosegue la nota – col risultato, gravissimo, che il denaro non potrà essere erogato in tempi rapidi così come invece sarebbe indispensabile in questa fase drammatica per l’economia italiana oltre che per la sopravvivenza di moltissime piccole attività economiche e imprenditoriali”.
“Abbiamo avuto rassicurazioni sia dal ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, sia dal presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, che tutto il settore bancario sarebbe stato pronto a partire da lunedì mattina. Mi auguro – conclude Sileoni – che si lavori anche sabato e domenica per risolvere il problema. Lo ripeto: denuncerà, se costretto, i nomi delle banche che non saranno pronte“.