(Teleborsa) – Astensione dal lavoro di due ore (dalle 12 alle 14) dei dipendenti FS a seguito del tragico “svio” del Frecciarossa 9595 Milano-Salerno che ha provocato la morte dei due macchinisti e il ferimento di una trentina di persone. Da un incontro Sindacati-Azienda la decisione di devolvere alle famiglie dei ferrovieri deceduti nell’incidente le due ore di stipendio trattenute a ciascun lavoratore del Gruppo FS che ha aderito alla sciopero.
Proseguono intanto le indagini sul deragliamento dell’ETR 1000 avvenuto ieri mattina alle 5,34 in località Ospedaletto Lodigiano mentre il convoglio procedeva a circa 290 chilometri l’ora in cui sono morti appunto i macchinisti Mario Di Cuonzo e Giuseppe Cicciù, di 59 e 51 anni e rimasti feriti passeggeri e personale del treno ad Alta Velocità.
Dai rilievi sarebbe emerso che la causa della tragedia andrebbe imputata a un tragico errore umano, ovvero dal deviatoio di uno scambio lasciato in “posizione sbagliata” dopo esser stato sostituito durante la notte da personale di Rete Ferroviaria italiana addetto alla manutenzione ordinaria che avviene, appunto, regolarmente e sempre, tra la mezzanotte e le 5 del mattino, ore in cui non ci sono Frecce e Italo in regolare servizio passeggeri.
Una “dimenticanza” che avrebbe provocato la mancata segnalazione al sistema elettronico di sicurezza che non ha così indicato la posizione dello scambio. Il “deviatoio” ha di conseguenza immesso l’elettrotreno in un binario verso sinistra. La carrozza n.1 dell’ETR 1000, dove è posta la cabina di guida (l’altra è nella parte opposta del convoglio, nella numero 8) è praticamente decollata e, 6-700 metri dopo, ha impattato contro un carrello su un binario tronco, quindi contro una palazzina. Ha invece perfettamente funzionato il sistema di sicurezza del “1000” che, nel malaugurato caso di “svio”, provoca l’immediato distacco della carrozza-motrice di testa dal resto del treno, impedendo di trascinare dietro di se l’intero convoglio.
Procura della Repubblica e tecnici FS stanno così seguendo la pista dell’errore umano, ovvero quella dello scambio montato male, mal riparato o difettoso. Il “punto zero”, infatti, quello in cui si è verificato l’inizio del dramma, è stato individuato a 5-600 metri dal luogo in cui si è fermato il convoglio sviato e si trova in corrispondenza di uno scambio. Proprio il tratto la scorsa notte oggetto di una manutenzione da personale FS, come riferito dal Procuratore di Lodi, Domenico Chiaro.