(Teleborsa) – Corsi abilitanti al via per almeno 500 mila insegnanti, ma con molti limiti e dimenticando molte categorie di insegnanti. E’ quanto denuncia Marcello Pacifico, Presidente del giovane sindacato della scuola Anief, spiegando quali sono i requisiti e le limitazioni per l’accesso a questi corsi abilitanti.
REQUISITI DI ACCESSO – Questo percorso – spiega – consente di conseguire l’abilitazione a chi ha insegnato da tre anni nelle scuole ed ha svolto almeno una delle tre annualità in quella classe specifica dove non ha l’abilitazione, ma può partecipare anche il personale di ruolo ed anche il personale su sostegno, seppur con il vincolo della stessa classe di concorso. A questo corso di ufficio saranno poi iscritti anche coloro che supereranno la prova concorsuale relativa concorso straordinario per 24mila posti.
IL TEST PER ACCEDERE – Per poter acceder a questo corso vi sarà una selezione di 1 ora, in cui bisognerà rispondere a 60 quesiti, quindi un minuto a domanda, e bisogna raggiungere almeno 42 punti, quindi 42 risposte esatte.
COSA NE PENSA ANIEF? Il sindacato ribadisce la sua posizione, rivendicando l’accesso diretto ai corsi abilitanti per il personale con almeno 36 mesi di servizio, come previsto dalla direttiva europea che chiede il riconoscimento di una professione specifica dopo tre anni di servizio. Anief ha dunque proposto un emendamento con cui chiede che chiunque abbia svolto questo servizio possa accedere direttamente al corso abilitante ed essere selezionato in uscita. Lo stesso vale per i circa 40mila posti di sostegno che hanno diritto a questo titolo per veder riconosciuta la loro posizione.
Pacifico afferma quindi che “ancora una volta questa procedura è escludente” sia per coloro che insegnano da 2 anni nelle nostre scuole sia per gli insegnanti delle classi ad esaurimento, che continueranno ad insegnare come supplenti, venendo chiamati ogni anno dalle scuole.
“Riteniamo che sia importante ancora una volta portare avanti queste battaglie dell’Anief per ampliare il più possibile l’accesso a questi corsi abilitanti o di specializzazione su sostegno e speriamo che la politica ci ascolti, perché è nell’interesse degli utenti o nonché del personale che da anni si pone al servizio dello Stato.