(Teleborsa) – “Da otto mesi come ministero della Salute rappresentiamo un presidio importantissimo nella prevenzione del Covid-19 e per questo abbiamo posto l’attenzione proprio su porti e aeroporti. Particolare attenzione è stata riservata all‘aeroporto di Fiumicino, in cui grazie alla collaborazione con la società di gestione, Aeroporti di Roma e Regione Lazio abbiamo attivato tutta una serie di misure, dai termoscanner per la misurazione della temperatura ai passeggeri, alla recente area, in funzione dal 16 agosto, dedicata ai test rapidi per tutti quei viaggiatori provenienti dai paesi a rischio (Spagna, Grecia, Croazia e Malta)”. A fare il punto della situazione su questi primi 8 mesi trascorsi in prima linea nello scalo romano è Carmine Guarino, direttore della Sanità aerea dell’aeroporto di Fiumicino.
“Un’altra dimostrazione di efficacia del sistema messo in atto nello scalo romano – ha spiegato Guarino – è rappresentata dal recente riconoscimento internazionale per gli scali romani nella lotta alla diffusione del Covid-19”. Fiumicino e Ciampino – ha sottolineato il direttore della Sanità aerea – “sono stati i primi nell’Unione Europea a ricevere l’Airport Health Accreditation rilasciato dall‘Airports Council International (ACI), l’associazione internazionale che rappresenta più di 1.900 aeroporti e che sviluppa standard e politiche per gli aeroporti fornendo opportunità di informazione e formazione per elevare gli standard di sicurezza in tutto il mondo”.
Riguardo ai test rapidi da effettuare sui passeggeri Teresa Esposito, dirigente medico della Sanità Aerea del Ministero della Salute, ha definito “molto efficace” il sistema adottato all’aeroporto di Fiumicino. “Grazie all’area dedicata allestita in tempi rapidi con il prezioso supporto di ADR, – ha spiegato Esposito – riusciamo ad eseguirne in media circa 700 al giorno sui passeggeri provenienti dai Paese a rischio. Tutti coloro che risultano poi positivi al tampone antigenico vengono sottoposti al tampone molecolare, che viene successivamente analizzato presso gli appositi presidi ospedalieri”.