(Teleborsa) – Per affrontare l‘emergenza coronavirus è necessaria una risposta coordinata e solidale da parte dell’Unione europea o si rischia un fallimento che avrà serie conseguenze sulla futura integrazione tra i Paesi Ue dal momento che nessuno di essi “è un’isola”. Il monito arriva da uno studio della Banca d’Italia pubblicato su Voxeu.org, i cui autori sono parte del gruppo di monitoraggio Covid-19.
“Eventuali disaccordi tra Paesi sulle misure da prendere per contenere il contagio ed attenuare i costi economici e incertezze sul disegno del percorso di uscita dalla crisi – si legge nel testo – rischiano di aggravare l’impatto negativo del virus sia sul piano sanitario sia su quello economico“. Secondo i ricercatori la quarantena “è fattibile solo se accompagnata da misure appropriate per contenere le ricadute economiche e sociali. Con essa, sia l’offerta che la domanda subiscono uno shock. E quando il consumo e la produzione diminuiscono simultaneamente, il rischio di innescare spirali negative è concreto. L’incertezza sulla politica economica aggrava questi effetti”.
Se i paesi membri riuscissero a unire i loro sforzi per evitare questo “male comune”, la loro cooperazione potrebbe trovare un nuovo slancio per arrivare a dotare l’Ue di un fondamentale bene comune: una governance più completa ed efficace. Se dovessero invece fallire – avverte Bankitalia – “le speranze di una più profonda integrazione economica e politica dovrebbero probabilmente essere accantonate per un lungo periodo”.
Nel dettaglio, sottolinea lo Studio, “i responsabili politici europei dovrebbero esaminare quelle che si sono rivelate essere le migliori pratiche di sorveglianza epidemica: un intenso ricorso ai test, la tracciabilità dei contatti, l’isolamento degli individui a rischio più elevato (in base all’età o allo stato di salute) nonché dei casi positivi. Tutte queste misure dovrebbero essere implementate in modo sistematico e coerente mentre procede la ricerca di un vaccino, viene trovata una cura, si sviluppa una qualche forma di immunità di gregge e, sperabilmente, l’aggressività del virus si attenua. I governi – si legge ancora – dovrebbero prestare particolare attenzione a comunicare correttamente questo approccio al pubblico, per non lasciare spazio al sospetto che si stiano sacrificando i diritti individuali in nome della salute pubblica. Un contenimento efficace può essere ottenuto senza il pugno di ferro, basandosi invece sulla leva delle tecnologie, della conoscenza e dell’ampia diffusione degli strumenti di informazione e comunicazione, nonché mobilitando il capitale sociale per sostenere il rispetto delle norme. L’Europa può utilizzare l’iniziale blocco delle attività per riprendere slancio in tutte queste dimensioni, così come in quella dell’alfabetizzazione digitale, rendendo così meno necessario il ricorso a misure draconiane in futuro”.
In questa fase, “il principio guida – evidenzia la Ricerca – dovrebbe essere quello di sostenere la liquidità nel sistema economico. Diverse forme di intervento di natura fiscale (tagli temporanei dell’imposizione, sostegno al reddito e introduzione di forme di reddito minimo universale) dovrebbero essere introdotte a sostegno dei settori e delle aree maggiormente colpiti. Anche gli interventi atti a preservare la disponibilità di credito alle imprese, come le garanzie pubbliche sui prestiti, sono essenziali”. Misure che, in alcuni casi, sono già state attuate nei paesi più colpiti. Allo stesso tempo, affermano i ricercatori di via Nazionale, “le banche centrali devono esser pronte a fornire liquidità a sostegno dei prestiti bancari in modo da evitare un inasprimento delle condizioni del credito. Dovrebbero anche essere pronte a fronteggiare il progressivo traslarsi delle difficoltà nel settore produttivo nei bilanci delle banche, evitando possibili cali nella quantità di prestiti offerti . Dovrebbero infine garantire il mantenimento di regolari condizioni sui mercati del debito pubblico, con acquisti considerevoli di obbligazioni a lungo termine, per consentire al settore pubblico di finanziare le necessarie misure di sostegno al sistema sanitario e al lavoro delle donne e gli uomini che sono oggi in prima linea”.
In questo contesto, per la Banca d’Italia, risulta essenziale “un blocco simultaneo a livello continentale (o almeno a livello di Ue)”, unica opzione possibile nel breve termine. Una misura sostenibile – sottolineano i ricercatori di via Nazionale – solo se “temporanea” e che sarà necessario allentare progressivamente al termine dell’emergenza, attraverso “un insieme di misure coerente e ben progettato”.