(Teleborsa) – La proroga dello stato di emergenza è “inevitabile” sulle basi “di valutazioni squisitamente” e “meramente tecniche” perché, “sebbene la curva di contagi e l’impatto sul Ssn si siano notevolmente ridotti, ed è un dato che ci rinfranca, i numeri registrati dicono che il virus continua a circolare nel Paese. E la situazione internazionale resta preoccupante e ciò che accade nei Paesi a noi vicini ci impone un’attenta vigilanza”.
Così il premier Giuseppe Conte nel suo intervento in Senato sulla decisione di prorogare lo stato di emergenza fino al 31 ottobre a cause dell’emergenza coronavirus.
La scelta di comparire in Aula, “pur in assenza del vincolo normativo”, è stata “doverosa” per “condividere con il Parlamento” la decisione del Governo soprattutto pensando che “sono più di dieci milioni di persone che dovranno rientrare nelle scuole in massima sicurezza, obiettivo che richiede sforzo collettivo elevato, una grande sfida per il paese”, ha aggiunto Conte.
Il premier ha ricordato che l’emergenza Covid-19 ha “i tratti di un processo in continua e imprevedibile evoluzione che ancora oggi, seppure in misura contenuta e territorialmente circoscritta, non ha ancora esaurito i suoi effetti“.
La proroga è poi necessaria anche perché, in sua assenza, cadrebbero diverse misure tra cui “c’è anche il noleggio di navi per la sorveglianza sanitaria dei migranti e non sfugge a nessuno di quanto sia attuale il ricorso a questo strumento per un ordinato svolgimento della quarantena per la tutela della sanità pubblica”, ha spiegato.
“Sarebbe incongruo sospendere bruscamente l’efficacia delle misure adottate se non quando la situazione è riconducibile a un tollerabile grado di normalità. Se questo è vero per eventi che si esauriscono una volta per tutte, come un terremoto, è ancor più vero per la pandemia”.
A ciò si aggiunge, che, senza la proroga “cesserebbero di avere effetto le ben 38 ordinanze, di cui 4 al vaglio della Ragioneria, così come i conseguenti provvedimenti attuativi”, tra cui – ricorda Conte – “le misure per la gestione delle strutture temporanee per l’assistenza alle persone positive, il volontariato di protezione civile, il reclutamento di personale sanitario a supporto delle regioni e dei penitenziari, il numero verde, il pagamento dilazionato delle pensioni negli uffici postali e l’attivazione del sistema Gros”.
Se è vero che “il dibattito pubblico è vivace”, Conte ha sottolineato che con la proroga dello stato di emergenza “non vi è nessuna intenzione di drammatizzare né di alimentare paure ingiustificate nella popolazione”, né un “ingiustificato stato di allarme”.
“Con tono sommesso dico che anche questo dibattito parlamentare dovrebbe attenersi ai profili tecnici giuridici della decisione perché quando un’impropria drammatizzazione del significato dell’emergenza produrrebbe un potenziale nocumento del Paese all’estero”, ha concluso.