(Teleborsa) – La pandemia Covid “ha portato a una crisi economica senza precedenti, almeno nella storia recente” che nel 2020 rischia di far crollare il Pil “del 9%, per rimbalzare di circa il 5% l’anno prossimo”, arrivando, nello scenario “severo”, a un crollo del 13%.
Lo ha dichiarato il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, ricordando le previsione di Via Nazionale durante un seminario web organizzato dalla Luiss.
Secondo Visco c’è “una grande incertezza legata a condizioni non economiche come lo sviluppo dell’epidemia, eventuali nuove misure di contenimento, l’efficacia delle misure messe in campo e gli effetti del recupero della fiducia sui consumi delle famiglie e gli investimenti delle imprese”.
Da qui la necessità di “misure strutturali” da parte del governo e dell’Unione Europea per rilanciare la crescita dell’economia dopo la crisi. “Per garantire un tasso di crescita elevato – ha spiegato Visco – in grado di farci tornare a livelli che saranno comunque lontani da quelli precedenti la crisi finanziaria, occorre da noi e da tutta Europa un insieme di misure strutturali” a sostegno della crescita.
Il governatore della Banca d’Italia ha poi evidenziato come lo spread dell’Italia sia superiore rispetto a quello di Spagna e Portogallo, una situazione che non riflette i fondamentali dell’economia e risente di una “sfiducia di fondo” dei mercati nei confronti del Paese.
“Le ragioni – ha spiegato il governatore – sono legate ai dubbi dei mercati sulla determinazione italiana a entrare nel disegno europeo. Poi ci sono anche effetti di quantità: è indubbio che abbiamo un livello di debito pubblico molto alto”, ma è anche “necessario andare a guardare il debito sovrano valutando l’indebitamento complessivo dei paesi. E il debito privato in Italia è sicuramente basso, anzi bassissimo per le famiglie e basso per le imprese (sotto la media)”.
Nessun rischio sistemico finora dalla politica monetaria molto espansiva della Bce, ha poi assicurato Visco, secondo cui mantenere una politica monetaria “così espansiva” per un periodo prolungato “può causare effetti secondari sulle attività reali e sui loro prezzi.
“Monitoriamo tutto con la massima attenzione – ha aggiunto il governatore – e finora non ci sono evidenze. Al momento c’è solo l’idea che tutta questa liquidità possa trasferirsi prima o poi sui prezzi con una ripresa della domanda”.